News sull'omicidio di Rossella Nappini a Roma

Funerali Rossella Nappini: amici, colleghi e familiari accompagnano il feretro fra lacrime e applausi

Lacrime e applausi ad accogliere il feretro di Rossella Nappini, l’infermiera 52enne uccisa a Roma lunedì scorso. Funerali blindati, nella cappella dell’ospedale San Filippo Neri in cui lavorava.
A cura di Beatrice Tominic
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Si sono riuniti nella tarda mattinata di oggi nella cappella dell'ospedale San Filippo Neri i colleghi, gli amici e i parenti di Rossella Nappini, l'infermiera di 52 anni uccisa a coltellate lunedì scorso nell'androne del palazzo di Monte Mario in cui viveva insieme alla madre e ai due figli.

Ancora una volta, la comunità dell'ospedale in cui lavorava si è stretta per un ultimo saluto alla collega, dopo l'iniziativa delle scarpette rosse lungo la scalinata d'ingresso nella struttura sanitaria e la fiaccolata di giovedì scorso.

Accusato dell'omicidio, Adil Harrati, quarantacinquenne con cui la donna avrebbe avuto una breve relazione: sottoposto all'interrogatorio di convalida, non ha risposto alle domande della giudice. Al momento si trova nel carcere di Regina Coeli accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione.

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L'ingresso del feretro

In una lunga processione parenti, amici e colleghi hanno varcato l'ingresso nel cortile della struttura sanitaria, per raggiungere la cappella che si trova al suo interno, dove si sta svolgendo il rito funebre, per l'ultimo saluto alla donna.

Il feretro ha fatto il suo ingresso nella struttura ospedaliera a bordo del carro funebre. Al suo passaggio lacrime, singhiozzi e un forte e spontaneo applauso da parte dei presenti, da chi le voleva bene e da chi, pur non conoscendola, non ha mancato di farle sentire la sua vicinanza.

La bara di Rossella Nappini all'ospedale San Filippo Neri.
La bara di Rossella Nappini all'ospedale San Filippo Neri.

"Avevo conosciuto Rossella 21 anni fa, dopo che mio figlio è stato investito – racconta Simonetta dopo aver partecipato alla funzione religiosa – Lei si è presa cura di lui e siamo diventate sempre più amiche, era una persona straordinaria. In questi giorni sono a casa sua, il cane l'aspetta ogni giorno", con voce rotta.

"Io la conoscevo da quando eravamo piccoli, è stata la mia prima ragazza, avevamo sedici anni – ha raccontato un uomo dopo i funerali – La scorsa settimana eravamo a cena insieme, ma non ha mai accennato alla relazione con l'uomo che oggi è accusato di averla uccisa".

I colleghi: "Non possiamo dimenticarla"

"Energica, positiva e sempre disponibile", così l'hanno ricordata a Fanpage.it i colleghi dell'ospedale San Filippo Neri che lavoravano con lei Nappini da decenni.  "Vogliamo ricordare Rossella, un'amica ed una collega. E fare in modo che non succedano più episodi simili: dobbiamo fare qualcosa affinché possano cambiare davvero le cose", hanno continuato.

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