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Funerali Amar Kudin: sirene, tricolore e applausi per il poliziotto morto nell’incidente tra volanti

Folla per l’addio ad Amar Kudin, il poliziotto 32enne morto in un incidente stradale tra due volanti a Roma. Le esequie sono state celebrate nel campo da rugby di Paese, in provincia di Treviso.
A cura di Alessia Rabbai
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I funerali di Amar Kudin (Foto Facebook della sindaca di Paese Katia Uberti)
I funerali di Amar Kudin (Foto Facebook della sindaca di Paese Katia Uberti)

I funerali di Amar Kudin sono stati celebrati nella mattinata di ieri, sabato 23 novembre, nel campo da rugby di Paese, in provincia di Treviso. Il poliziotto trentaduenne in servizio presso il Commissariato di Primavalle è morto lo scorso lunedì 18 novembre in un incidente stradale tra volanti in zona Torrevecchia, mentre viaggiava come passeggero in un'auto guidata da una collega diretti in Commissariato, dopo aver fermato una persona. A partecipare alla cerimonia sono state circa duemila persone tra amici, parenti, colleghi, conoscenti, compagni di squadra, istituzioni e la Polizia di Stato.

Sirene spiegate, tricolore e silenzio d'ordinanza

I funerali di Amar Kudin
I funerali di Amar Kudin

Il feretro di Amar Kudin è arrivato allo stadio scortato da un corteo di moto ed auto della Polizia con le sirene accese e i colleghi in alta uniforme. La cerimonia è stata celebrata con gli onori ai caduti della Polizia di Stato e la tromba ha intonato il silenzio d'ordinanza. La bara ricoperta dal tricolore italiano è entrata nel campo sportivo portata a spalla, tra il silenzio rotto solo dagli applausi. Al termine delle esequie il feretro è stato portato per la tumulazione nel cimitero di Paese. Venerdì scorso la camera ardente alla caserma Maurizio Giglio del Reparto Volanti della Questura di Roma in via Guido Reni.

L'addio ad Amar Kudin

I funerali del poliziotto morto a Roma
I funerali del poliziotto morto a Roma

Ai funerali di Amar Kudin hanno partecipato la Regione Veneto, il prefetto di Treviso Angelo Sidoti, il questore di Treviso e Venezia Alessandra Simone, la sindaca di Paese Katia Uberti, il Paese Rubgy Luigi Pozzebon e il presidente della Federazione italiana rugby Sandro Trevisan.

"Amar nel 1993, all’età di 1 anno, è stato accolto dalla nostra comunità insieme alla mamma, alla sorella e alla nonna, in fuga dalla guerra nella ex Jugoslavia, dove aveva perso il padre – ha detto nel suo discorso durante il funerale la sindaca Uberti – Su questo campo ha mosso i primi passi nel rugby, un mondo che ha caratterizzato tutta la sua vita, portandolo ad indossare i colori azzurri nella Nazionale Under 20 e quelli delle Fiamme Oro, il gruppo sportivo della Polizia di Stato, corpo con cui ha deciso di legarsi, intraprendendo la carriera di agente di Polizia. Ottimo giocatore, leader in campo dalla indiscussa personalità, e “gigante” buono fuori dal campo.

Un ragazzo pieno di vita, esempio di dedizione, lealtà e spirito di squadra, valori forgiatisi nel rugby e consolidatasi con la scelta di mettersi a servizio dei cittadini e della loro sicurezza. Il destino è stato crudele, sia perché ha spezzato una vita così giovane, sia per le dinamiche dell’incidente cui è stato vittima. Vesna, Tajma, Anna, vi auguro il coraggio e la forza per affrontare questo momento e superarlo con un’intera comunità che vi è vicina, come lo testimonia questa meravigliosa partecipazione. Infine un messaggio di gratitudine al Corpo della Polizia di Stato che quotidianamente assicura a tutti noi, insieme alle altre forze dell’ordine, la legalità, la sicurezza e la libertà nell’esercizio dei diritti civili. A nome di tutta l’amministrazione comunale e di tutta la cittadinanza, grazie".

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