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Funerale con bandiera nazista sulla bara e saluti romani: chiesto il processo per otto militanti

Chiesto il processo per otto militanti di estrema destra che esposero la bandiera nazista e fecero il saluto romano il 10 gennaio 2022 ai funerali di Alessia Augello.
A cura di Rosario Federico
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La bandiera nazista posata sulla bara di Alessia Augello ai suoi funerali a Roma, il 10 gennaio 2022
La bandiera nazista posata sulla bara di Alessia Augello ai suoi funerali a Roma, il 10 gennaio 2022

La Procura di Roma ha chiesto il processo per otto militanti di estrema destra che posarono una bandiera nazista e fecero il saluto romano urlando "presente" il 10 gennaio del 2022, nel corso dei funerali della ex militante di Forza Nuova, Alessia "Tungsy"Augello, morta per una trombosi ad appena 44 anni. Le esequie furono celebrate nella chiesa di Santa Lucia, che prese subito le distanze dall'episodio, a circonvallazione Clodia, a poca distanza dal tribunale.

Nei loro confronti il pm Erminio Amelio contesta la violazione delle leggi Scelba e Mancino in materia di apologia di fascismo e incitamento alla discriminazione, all'odio o alla violenza per motivi razziali, etnici, razionali o religiosi. Durante l'udienza preliminare di oggi, martedì 11 giugno, il pm ha depositato un'integrazione al capo di imputazione all'articolo 2 della legge Mancino e il procedimento è stato aggiornato ad ottobre.

Bandiera nazista sulla bara della militante di Forza Nuova

Il giorno dei funerali di Alessia Augello, il 10 gennaio del 2022, all'uscita del feretro i militanti si schierarono tutti di lato alla tomba, su cui era raffigurata una bandiera rossa e al centro una grande svastica nera – mostrata anche nell'immagine pubblicata sopra – e hanno urlato presente. Fin quando la celebrazione rimase all'interno della chiesa tutto si svolse nella normalità, poi la dimostrazione dei partecipanti. La donna è morta il 7 gennaio 2022 per alcune complicazioni in seguito a un intervento chirurgico.

La chiusura delle indagini

L'inchiesta è stata aperta dalla Procura di Roma, dal procuratore aggiunto Michele Prestipino e dal pm Amelio. Tra gli otto militanti per cui è stato chiesto il processo, molti sono esponenti di Forza Nuova, come si legge in alcuni degli articoli pubblicati all'indomani dei fatti figurerebbero anche Stefano Schiavulli, già arrestato per l'assalto alla sede della Cgil a Roma e Giuseppe Meloni, Alessio Mastrangelo e Marco Medici. Poi le perquisizioni, eseguite dalla Digos della Questura di Roma e dai carabinieri del Nucleo Informativo del Reparto Operativo del Comando provinciale, coordinati dalla procura di Roma.

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