Fulminacci con Santa Marinella ci ricorda che Roma è una città di mare
Filippo Uttinacci, classe 1997 in arte Fulminacci, è il giovane cantautore romano che a due anni dall'esordio, e dopo la vittoria della Targa Tenco (il più importante riconoscimento per il cantautorato in Italia) per la migliore Opera Prima, è salito sul palco dell'edizione 2021 del Festival di Sanremo cantando "Santa Marinella". Arrivato sedicesimo Fulminacci, al di là della classifica, si è presentato con un brano e una performance convincente confermandosi come una certezza del panorama musicale romano e nazionale. Anche la sua esibizione nella serata dei duetti è stata una delle più convincenti e interessanti, cantando sul palco "Penso Positivo" di Jovanotti con Valerio Lundini e Roy Pacy.
"Ti prego di raccogliermi la testa Come se fosse l'ultima che resta Io me ne sono accorto a Santa Marinella Io e te siamo un pianeta e una stella". È nella cittadina di mare sul litorale a Nord di Roma che Fulminacci colloca uno dei momenti più belli e intensi della storia d'amore che racconta in Santa Marinella, ricordandoci che "Roma, che è una città di mare" non si può forse capire fino in fondo senza la melanconia delle sue spiagge e Santa Marinella, con le sue casette bianche piene d'estate e vuote d'inverno, con le calette e gli scogli è una delle più belle, un posto perfetto dove trovarsi, innamorarsi ma anche salutarsi.
Il testo di Santa Marinella di Fulminacci
Oggi sai è uno di quei giorni che
Se mi vuoi lasciami stare
E non c'è nessuno nei dintorni che
Dentro me ci sappia guardare
E Roma, che è una città di mare
Mi ha aperto la bocca e mi ha fatto fumare
Tanto non c'è più niente di cui innamorarsi per sempre
Per cui valga la pena restare
Quindi stanotte abbracciami alle spalle
Fammi addrizzare i peli sulla pelle
Prendiamoci una scusa sotto casa
E poi portiamocela su
Voglio solamente diventare deficiente e farmi male
Citofonare e poi scappare
Voglio che mi guardi e poi mi dici che domani è tutto a posto
Quanto vuoi per tutto questo?
Non cercarmi mai però incontriamoci
Prima o poi senza volerlo
Al reparto dei superalcolici
Che ci fai? Scaldo l'inverno
La mia città è un presepe in mezzo alle montagne
Bianche ed ostinate come vecchie cagne
Davvero io non posso più tornare solamente a salutare
A sincerarmi che nessuno piange
Ti prego di raccogliermi la testa
Come se fosse l'ultima che resta
Io me ne sono accorto a Santa Marinella
Io e te siamo un pianeta e una stella
Voglio solamente diventare deficiente e farmi male
Citofonare e poi scappare
Voglio che mi guardi e poi mi dici che domani è tutto a posto
Quanto vuoi per tutto questo?
Non volare via
Na, na, na
Voglio che mi guardi e poi mi dici che domani è tutto a posto
Quanto vuoi per tutto questo?
Non volare via