Frustate e pugni a ragazzi gay dopo serata in un noto locale a Roma: le immagini del pestaggio

Due ragazzi aggrediti e presi a pugni e a frustate: “Siamo stanchi di dover avere paura di passeggiare mano nella mano, di guardarci continuamente alle spalle, di vivere con l’ansia costante di essere vittime di atti insensati”
A cura di Enrico Tata
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Due ragazzi gay sono stati aggrediti lo scorso weekend, intorno alle 4 di notte, dopo aver trascorso la serata in un noto locale in zona Eur a Roma. La denuncia arriva da Gay Help Line 800 713 713: mentre attraversavano la strada, mano nella mano, un'automobile gli ha tagliato la strada e poi ha accostato. Tre ragazzi e una ragazza sono scesi dalla macchina e hanno picchiato i due ragazzi, gridando insulti omofobi e "senza che nessuno intervenisse se non per filmare l’accaduto". Uno dei due è stato preso a frustate con una cintura, a calci e a pugni, mentre la donna, che si vede nel filmato, ha colpito entrambi i giovani alla testa. L'aggressione, come si vede nel video, è avvenuta in viale di Val Fiorita.

"Nonostante molti testimoni, nessuno è intervenuto fino a quando qualcuno ha fermato gli aggressori. Pubblichiamo il video per chiedere a chi li riconosce di segnalarli al 800 713 713 0 alle forze dell’ordine", si legge nella denuncia di Gay Help Line.

I due ragazzi aggrediti hanno raccontato di essersi sentiti praticamente in trappola quando gli aggressori hanno visto che si tenevano per mano e hanno iniziato a gridare ‘froci'.

Questa la testimonianza dei due giovani:

"Non possiamo più accettare di vivere in una società dove la violenza, come quella che abbiamo subito, è ancora una triste realtà. Io e il mio ragazzo ci teniamo a lanciare un messaggio contro ogni tipo di aggressione. Siamo stanchi di dover avere paura di passeggiare mano nella mano, di guardarci continuamente alle spalle, di vivere con l'ansia costante di essere vittime di atti insensati"

Pur non essendo attivisti di professione, non possiamo rimanere in silenzio di fronte a tale brutalità. Oltre al dolore fisico del pestaggio, ci ha ferito profondamente l'indifferenza di chi ha assistito alla scena. Anziché intervenire per aiutarci, queste persone hanno preferito filmare l'accaduto e pubblicarlo sui social, beffandosi del nostro dolore. Rivedendo il video, siamo rimasti sconvolti dalla ferocia con cui siamo stati attaccati, senza che nessuno temesse le gravi conseguenze che un simile gesto poteva avere."

Secondo Alessandra Rossi, coordinatrice di Gay Help Line, "quello che è successo ai due ragazzi ci lascia sgomenti e preoccupati. Già nei mesi scorsi Gay Help Line aveva registrato un incremento delle segnalazioni di episodi di micro-aggressione avvenuti in luoghi della comunità lgbtqia+. C'é preoccupazione, ma anche la forza che nasce dall'indignazione. La cultura dell'odio non può e non deve essere portata nei luoghi della socialità e del divertimento. Serve una maggiore attenzione da parte delle istituzioni riconoscendo tutele specifiche a chi ne resta vittima".

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