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Frustata, legata e stuprata dallo psichiatra: “Mi faceva delle punture per non sentire dolore”

Stefano Maria Cogliati Dezza è stato condannato a 4 anni e 6 mesi. Parla la 25enne che lo ha denunciato: “Ho tentato il suicidio due volte. Mi ha fatto delle cose orribili. Usava il bastone e la cera. Mi ha trattata come un oggetto”.
A cura di Redazione Roma
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Immagine di repertorio
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Sono strazianti le parole della donna di 25 anni che ha accusato il noto psichiatra Stefano Maria Cogliati Dezza di averla violentata e frustrata. L'uomo è stato condannato a quattro anni e sei mesi di carcere, e la giovane ha acconsentito a raccontare i nove mesi in cui è stata irretita e poi seviziata da quel professionista molto più grande di lei che avrebbe dovuto aiutarla. Al Corriere della Sera ha raccontato di aver tentato "il suicidio due volte" dopo gli abusi. "Mi ha fatto delle cose orribili. Usava il bastone e la cera. Mi ha trattata come un oggetto. Era violento. Mi faceva male. Lo vedeva, eppure non faceva alcunché per cambiare", racconta.

Ma come è iniziato tutto? La ragazza si rivolge al medico per perdere peso. Non accetta il suo corpo e riesce a perdere molti chili e si sente meglio, grata all'uomo. È fragile e comincia a cedere alle fantasie e alle avances dell'uomo. Poi una sera, decide di dire basta: "Ha aperto la porta di una camera tenuta male, buia. Era un tugurio. Mi fa vedere che c’era un gancio e tira fuori un bastone. Mi dice che vorrebbe appendermici. Mi sono detta: se dico sì, supero un confine dal quale non potrò mai tornare indietro. Mi sarei vergognata di me stessa. Allora ho parlato con il mio fidanzato, poi con mamma e con papà".

Nel suo studio, dove si svolgevano gli incontri, le avrebbe anche somministrato delle "punture per non farmi sentire il dolore". Ora la ragazza al centro della vicenda giudiziaria è tornata a vivere una vita lontana da quello che era diventato un incubo, grazie anche alla condanna dell'uomo che ha accusato. È tornata ai suoi studi, ai libri, agli esami, alla costruzione di un futuro: "Spero di laurearmi presto".

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