Frosinone è la città più inquinata d’Italia: quali sono i comuni del Lazio nel report di Legambiente
Non soltanto il nord industriale. Quest'anno il punto più inquinato di Italia si trova nel Lazio: si tratta di un triste primato quello guadagnato da Frosinone, in particolare Frosinone Scalo, dove la centralina di monitoraggio di qualità dell'aria ha contato 70 episodi di superamento della soglia limite di polveri sottili (pm10), contro i 68 contati a Milano.
A dirlo è il report annuale Mal'Aria redatto da Legambiente che ha analizzato i dati dello scorso anno, il 2024, e li ha ordinati e classificati. Confrontando i dati con quelli dell'anno precedente, inoltre, è stato notato un aumento con 50 centraline di monitoraggio di qualità dell'aria con una concentrazione media giornaliera superiore a 50 microgrammi per metro cubo (µg/mc) in 25 capoluoghi di provincia contro i 18 dello scorso anno. Frosinone in questa classifica, però, sembra essere l'unica della regione Lazio: Viterbo, Rieti, Latina e neppure Roma avrebbero oltrepassato il limite i 35 giorni di superamento.
Perché Frosinone è la città più inquinata d'Italia nella classifica di Legambiente
Fatta eccezione per Napoli, Catania e Frosinone, nella lista dei 25 capoluoghi si trovano città del nord e centro nord. Nonostante quanto emerso dalla centralina che conta i 70 giorni di superamento, il capoluogo ciociaro non rientra nella lista delle 19 città capoluogo di provincia con la concentrazione media annuale di PM10 più alta in Italia e relativa percentuale di diminuzione necessaria per rispettare i limiti previsti a partire dal 2030 a cui sono estranei tutti i centri della regione Lazio.
Roma settima in classifica a causa dell'inquinamento da biossido di azoto
Nonostante non appaia fra le città più inquinate per le polveri sottili PM10, la capitale non è esente dallo smog e dall'inquinamento. Gli sforzi di amministrazione e cittadini, fra le domeniche ecologiche e la nuova ztl Fascia Verde, infatti, non sono riusciti a contrastare lo smog da biossido di azoto (NO2).
In questo caso la capitale si attesta alla settima posizione con la concentrazione media annuale di NO2 pari a 29,6: per rispettare i limiti previsti a partire dal 2030 dovrebbe ridurre questo dato del 32%. Non soltanto: Roma è anche fra le 11 città con la media annuale di NO2 più elevata. In questo caso si trova al nono posto, con la centralini Roma Fermi T.U. e la media annuale di biossido di azoto di 42. Fatta eccezione per Rieti e Viterbo, che rientrano perfettamente nei limiti previsti, tutte le altre province dovrebbero limitare lo smog. Sebbene non occupi le vette della classifica, anche Latina dovrebbe ridurre la concentrazione media annua, sia di PM10 che di NO2.
Alcuni metodi per poter perseguire questo obiettivo, come suggerisce Legambiente in chiusura dello stesso report, sono l'avere una città a misura di persone e non di macchine; ridurre gli allevamenti intensivi; ricordarsi di considerare anche il metano nelle politiche sull'inquinamento; il potenziamento dei mezzo pubblici locali e, infine, modificare gli impianti di riscaldamento, rinunciando al gasolio e al carbone subito e al metano nel giro di pochi anni.