Frosinone, consigliere comunale pubblica fotomotaggio no-vax: “Il vaccino rende liberi”
I cancelli sono quelli del campo di concentramento di Auschwitz, ma la scritta è diversa: non "arbeit macht frei", ma "il vaccino rende liberi". Il fotomontaggio, che da tempo circola negli ambienti complottisti, è stato pubblicato da Marco Ferrara, consigliere comunale di Frosinone (ex Fratelli d'Italia, eletto con la civica "Lista per Frosinone"), sul gruppo Facebook "Arena politica della provincia di Frosinone", di cui è unico amministratore. Un post che è rimasto poco tempo, cancellato "per evitare strumentalizzazioni da parte dei soliti mistificatori", e che è stato stigmatizzato dal sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, per il quale "Marco Ferrara ha espresso male il concetto del dolore e per questo ha chiesto scusa".
Il fotomontaggio, non realizzato da Ferrara (e già pubblicato decine di volte da complottisti di vario genere e da alcuni politici) è un vecchio refrain dei teorici del complotto globale, convinti a questo giro che tutte le misure anti contagio siano inutili e che servano, invece, per addomesticare la popolazione e far accettare una sorta di schiavitù da parte del fantomatico Nuovo Ordine Mondiale. Ferrara non si definisce no-vax, si dice anzi a favore dei vaccini, ma per quello contro la Covid-19 ha deciso di fare un'eccezione: nei giorni scorsi, e in diverse interviste, ha dichiarato di non voler vaccinarsi perché non ritiene sicuro il farmaco. E, nel farlo, ha ripreso gli altri refrain tipici dei no-vax e più volte smentiti: il vaccino non sarebbe stato sperimentato a sufficienza, non si conoscerebbero la composizione e gli effetti, ha causato già dei morti, e via discorrendo.
Una posizione ben chiarita dai numerosi link (alcuni dei quali riportano proprio a siti complottisti e di disinformazione) che il consigliere elargisce sulla propria bacheca personale e nel gruppo che amministra. L'ultimo argomento toccato è quello dell'assalto al Campidoglio Usa: in realtà sarebbe tutto un complotto per mettere in cattiva luce Trump e i manifestanti sarebbero delle comparse pagate e legate ai gruppi antifascisti.
Dopo le polemiche scaturite dalla pubblicazione del fotomontaggio Ferrara ha deciso di cancellare quel post, pubblicandone un altro in cui spiega i motivi: "Per evitare strumentalizzazioni da parte dei soliti mistificatori – scrive – ho ritenuto di togliere da Facebook il mio post che accostava il dolore della pandemia derivante dal Covid-19 all'intensità del dolore della Shoah. Probabilmente ci sono alcuni soggetti che continuano a fare politica di partito sui dolori, mentre i dolori e i lutti sono tutti uguali".
A stretto giro si è espresso sulla questione anche il sindaco Ottaviani, anche questa riportata nel gruppo Facebook da Ferrara: "Il consigliere comunale Marco Ferrara ha espresso male il concetto del dolore e per questo ha chiesto scusa. Ha poi chiarito che l'accostamento di due vicende tristi, davvero incommensurabili, la pandemia e l'eccidio del popolo ebraico, ha segnato pagine buie della storia contemporanea. La vera differenza, però, consiste nel fatto che la pandemia non si sa ancora se è originata dall'errore dell'uomo in un laboratorio, mentre l'eccidio dei fratelli ebrei è stato causato, certamente, dalla insana follia di alcuni, che rinunciarono all'intelletto e al dono di essere uomini".