Frode sulla raccolta rifiuti di bar e ristoranti: interdetti tre dirigenti di Multiservizi e Ama
Fingevano di raccogliere rifiuti in bar e ristoranti, prendendo però lo stesso i soldi stabiliti dal contratto di appalto bandito da AMA S.p.A per la gestione del servizio di raccolta differenziata dedicato alle utenze non domestiche in alcuni Municipi di Roma. In seguito a questa vicenda, sono finiti sotto accusa tre dirigenti di Ama e di Roma Multiservizi, interdetti dai pubblici uffici a seguito di un indagine durata oltre un anno condotta dai Carabinieri della Sezione di Polizia giudiziaria della Procura di Roma. Tutti e tre sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di frode e inadempimento nelle pubbliche forniture.
Le indagini dei carabinieri sono partite nell'ottobre 2019 a seguito di alcune notizie riportate a mezzo stampa riguardanti le gravi criticità connesse con l'introduzione del nuovo sistema di raccolta con rilevamento elettronico dei rifiuti che AMA S.p.A aveva esternalizzato nell’ottobre 2018 a operatori qualificati. Si trattava di un sistema che prevedeva un porta a porta per i negozi, con bidoncini provvisti di microchip e che avrebbero dovuto premiare coloro che facevano bene la raccolta differenziata. Un sistema che avrebbe dovuto aumentare del 315% e 200mila tonnellate di rifiuti sottratti all'indifferenziato. Ma non è andata esattamente così.
Gli esercizi commerciali hanno cominciato a segnalare la mancata raccolta dei rifiuti. Segnalazioni che la Roma Multiservizi S.p.A. quale capogruppo del RTI aggiudicatario dell’appalto, avrebbe dichiarato risolte anche quando lo erano solo parzialmente. E il problema continuava a persistere. Nel corso delle indagini dei carabinieri, inoltre, sarebbero stati appurati anche diversi inadempimenti contrattuali.