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Freddo a Roma: Raggi non apre le stazioni delle metro ai senzatetto, le associazioni manifestano

Le associazioni manifestano per chiedere al Campidoglio e alla sindaca Virginia Raggi di aprire le stazioni delle metropolitane ai senzatetto di Roma. Una prima misura emergenziale per metterli al riparo dal freddo intenso e dalle temperature sottozero, tra l’altro prevista da una mozione già approvata.
A cura di Alessia Rabbai
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Aprire le stazioni delle metropolitane di notte ai senzatetto di Roma, questa la richiesta delle associazioni che si occupano di assistenza, che sono in strada con loro, per portargli pasti caldi, indumenti pesanti e coperte, per coprirsi dal freddo, che negli ultimi giorni è diventato intenso e ha fatto scattare l'allerta nella Capitale, per chi non ha una casa in cui dormire. A Conca D'Oro l'associazione Nonna Roma manifesta per chiedere al Campidoglio e alla sindaca di ottemperare alla mozione proposta dal consigliere Stefano Fassina e approvata e di aprire le stazioni della metro B. Nonostante ciò i cancelli sono ancora chiusi. "Lo abbiamo chiesto con una petizione che ha racconto centinaia di firme, l'adesione di associazioni, movimenti e forze politiche – spiega l'attivista Alberto Campailla – il piano messo in piedi dal Comune di Roma è insufficiente". La richiesta dell'apertura delle stazioni delle metro tuttavia si pone come primo immediato step, il passo successivo è quello di riuscire ad aprire le porte degli alberghi fermi e vuoti a causa del Covid.

Pasti caldi e coperte alla stazione Termini

Sono già nove dall'inizio dell'inverno le persone decedute per il freddo in strada, un'emergenza nell'emergenza che le associazioni chiedono alla sindaca Virginia Raggi di fronteggiare nell'immediato, aprendo i cancelli delle metropolitane, per permettere loro di trovare rifugio, in attesa che vengano messe in campo soluzioni strutturali soddisfacenti. Fanpage.it stanotte ha accompagnato gli operatori, per dare voce a chi non ce l'ha e rischia di morire di freddo in strada, con temperature previste fino a -5 centigradi. "Da quando sono uscito dall'ospedale dormo fuori, da sei mesi – spiega un senzatetto – fa molto freddo, ogni giorno che mi alzo ringrazio Dio che sono vivo". Un altro racconta: "Sono sette anni che dormo in strada". "I pasti caldi che distribuiamo sono circa 250, a Termini ne abbiamo consegnati 250 – spiega Marisa, di Akkittate – qui siamo una ventina di persone che operiamo, ci dividiamo in gruppi, chi distribuisce cibo e tè, chi vestiti e coperte".

Servizio di Filippo Poltronieri

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