Fratelli d’Italia vuole scongiurare l’aumento del biglietto Atac con il taglio degli sconti ai ragazzi
Fra pochi giorni arriverà in Assemblea Capitolina la delicata delibera con la bozza del nuovo contratto Contratto di Servizio tra Roma Capitale e Atac. Nel piano finanziario, come abbiamo scritto più volte, mancano all'appello 66 milioni di euro, 22 milioni di euro all'anno per tre anni. Secondo il Campidoglio le soluzioni per reperire i soldi mancanti sono due: un aumento del costo del biglietto Atac, che passerebbe da 1,5 a 2 euro (una decisione che deve essere presa dalla Regione Lazio), oppure un aumento dei fondi da parte della Regione Lazio e del Governo Meloni. Altrimenti l'unica soluzione è quella di tagliare tutte le agevolazioni previste: quelle per gli anziani, per i giovani, per i disabili, per le famiglie con redditi bassi. Oppure, ancora, reperire quei soldi tagliando altre voci del bilancio di Roma Capitale, dalle scuole agli asili nido.
La consigliera Francesca Barbato, Fratelli d'Italia, intervenuta ieri nella Commissione congiunta Trasporti-Bilancio dedicata proprio all'esame della delibera di giunta, si è detta contraria all'aumento del costo del biglietto Atac. I soldi mancanti, a suo parere, dovrebbero essere reperiti da una maggiore attenzione al recupero dell'evasione tariffaria e dalla rimodulazione degli sconti per i ragazzi.
Attualmente il Comune di Roma mette a disposizione abbonamenti annuali alla tariffa unica di 50 euro per tutti i ragazzi under 19 residenti nella Capitale. "Queste operazioni sono interessanti se mirano a un effetto di sostituzione mezzo privato-mezzo pubblico, ma certamente sono meno interessanti se vengono regalate a pioggia. Nel Piano economico, inoltre, si parla del 25 per cento in più delle attività di verifica del biglietto in tre anni. Credo che sia veramente poco. Servirebbe uno sforzo maggiore su questo e una rimodulazione degli sconti per under 19 sulla base dell'Isee", ha dichiarato Barbato.
Stando ai dati dell'assessore capitolino ai Trasporti, Eugenio Patanè, nel 2028 i ricavi dalle multe ammontavano a 2,7 milioni di euro e nel 2023 sono raddoppiati, arrivando a 5,6 milioni di euro. "Certamente abbiamo ancora delle falle nel sistema di accesso, per esempio nelle metropolitane. Ma faccio un alert: abbiamo visto in passato piani industriali che venivano basati sull'evasione tariffaria. Si parlava addirittura di 60 milioni per fare tornare i conti. Sicuramente dobbiamo implementare il numero delle verifiche e lavorare sull'innovazione tecnologica. Ma attenzione: ulteriori addetti alle verifiche possono andare bene fino a un certo punto. Oltrepassandolo avrebbero un costo tale che non sarebbe più sostenibile con il ricavato delle multe".