Fratelli d’Italia e la norma che ‘salva’ l’ex cinema Metropolitan: diventerà un megastore
Ecco la norma che ‘salva' l'ex cinema Metropolitan di via del Corso a Roma, abbandonato da più di dieci anni. ‘Salva', tra virgolette, perché non riaprirà come cinema, ma come megastore con piccola saletta destinata ad attività culturali. Un ordine del giorno depositato dalla consigliera regionale di Fratelli d'Italia e presidente della Commissione Urbanistica, Laura Corrotti, propone una norma che integra la proposta di legge sul recupero degli ex cinema, di cui abbiamo scritto, e che permetterebbe di superare i problemi legati ai vincoli urbanistici legati all'ubicazione, nel cuore della Capitale, del Metropolitan. La prossima settimana la commissione Urbanistica esaminerà e discuterà gli emendamenti al disegno depositato dall'assessore di competenza, Pasquale Ciacciarelli, Lega, poi il testo passerà alla votazione in aula.
Qual era il problema del Metropolitan? Il cinema, diverse sale per più di quattrocento posti a sedere complessivi, ha chiuso i battenti nel 2010 e da allora è rimasto abbandonato. Poi è stato comprato da un'azienda che ha proposto un piano di restauro e riconversione di alcuni spazi in megastore e il mantenimento di una piccola sala cinema da 100 posti.
Nello specifico il progetto prevedeva "interventi di ristrutturazione edilizia con realizzazione di una media struttura di vendita di mq. 1.800, uffici per mq. 51,30, una sala cinematografica di mq. 318,80 con ingresso indipendente e sistemi audiovisivi avanzati da mettere a disposizione dell’Amministrazione Capitolina per trenta giorni all’anno (anche non consecutivi)".
L'iter è stato avviato a Roma quando sindaca era Virginia Raggi, ma la Regione Lazio, giunta Zingaretti, ha bloccato tutto grazie alla legge 5 del 2020, che consente "di destinare ad uso commerciale una superficie non superiore al 30% dell’ex cinema".
Come ha precisato al nostro giornale l'ex sindaca Raggi, il progetto prevedeva una sala da 99 posti, dotata dei più moderni sistemi audiovisivi da mettere a disposizione dell’Amministrazione Capitolina gratuitamente per 120 giorni l’anno. A conferma dell'interesse pubblico e del fatto che comunque una parte della struttura veniva destinata proprio per attività culturali, recuperando la funzione originaria del cinema. Non solo: il progetto avrebbe consentito di riqualificare altri due cinema storici di Roma: l'Apollo e l'Airone.
Con la nuova norma che il centrodestra vorrebbe approvare, il problema si risolverebbe soltanto in parte. La legge proposta da Ciacciarelli permetterebbe infatti "cambi di destinazione d’uso finalizzati alla completa riconversione funzionale". Ma ciò non basta superare un altro ostacolo: quello dei vincoli di tutela urbanistica, dato che l'ex Metropolitan si trova in via del Corso, nel cuore del centro storico di Roma.
L'ordine del giorno presentato da Corrotti serve proprio a risolvere questo secondo problema, cioè quello dei vincoli nell'area del centro storico di Roma. La società che ha acquistato l'ex cinema, inoltre, aveva presentato un ricorso al Tar, che ha avuto esito negativo in virtù proprio delle leggi approvate dalla giunta Zingaretti. In opposizione al ricorso, peraltro, aveva partecipato anche la Fondazione Piccolo America, che aveva preso a cuore le sorti dell'ex cinema storico della Capitale.
L'ordine del giorno, ha spiegato Corrotti in una nota,
"impegna la giunta regionale ad attivarsi nel primo provvedimento legislativo utile in materia di rigenerazione urbana, recupero edilizio e commercio, per superare nella modificazione delle destinazioni d’uso il limite del 30 percento di superficie per gli immobili adibiti a sale cinematografiche, teatri e centri culturali polifunzionali. Ho presentato infatti anche un emendamento alla proposta di legge regionale di semplificazione urbanistica che mira a preservare il patrimonio storico e culturale degli edifici, riutilizzando strutture in disuso o parzialmente in disuso, garantendo opportunità commerciali che contribuiscano alla rinascita economica e sociale delle collettività. Si tratta di un passo avanti, vista la battaglia sul tema che porto avanti da anni per la riqualificazione del cinema Metropolitan, chiuso da più di 15 anni, in barba alla sinistra romana che ha cantato vittoria troppo presto".
I giudici, nella loro sentenza, hanno scritto nero su bianco che la nuova norma regionale, se dovesse essere approvata, cambierebbe del tutto le carte in tavola e potrebbe essere applicata retroattivamente: "Qualora la modifica legislativa sopra prospettata dovesse perfezionarsi prima dell’eventuale passaggio in giudicato della presente sentenza (evenienza, questa, che non può certamente escludersi), detta modifica ben potrà applicarsi retroattivamente alla vicenda de qua".