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“Francesco era allergico ai medicinali, aveva mal di gola ed è morto in ospedale: voglio la verità”

Fanpage.it ha intervistato Chiara Romei, la compagna di Francesco De Paolis morto in ospedale dove si era recato per un mal di gola. “Voglio sapere cosa è successo e se si sarebbe potuto salvare”.
A cura di Alessia Rabbai
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Chiara Romei e Francesco De Paolis
Chiara Romei e Francesco De Paolis

Chiara Romei, la compagna di Francesco De Paolis morto la sera del 31 dicembre 2023 all'ospedale San Camillo di Roma al quale si era rivolto per un mal di gola, ha sporto denuncia, per avere risposte sulla scomparsa del compagno: "Voglio sapere la verità, se si sarebbe potuto salvare". Sulla vicenda la Procura ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo e ha sequestrato le cartelle cliniche. Ieri il medico legale ha svolto l'autopsia sulla salma di De Paolis, la relazione dovrà essere depositata entro novanta giorni. Chiara, intervistata da Fanpage.it, ha ripercorso quanto accaduto la sera in cui ha visto il compagno morire davanti ai suoi occhi in ospedale.

Gli ultimi messaggi tra Francesco De Paolis e la moglie

"La mattina del 31 dicembre Francesco è andato al lavoro e aveva mal di gola, alle 9 è rientrato a casa, perché stava male. Nel pomeriggio è uscito ed è andato in farmacia per prendere uno spray per la gola per avere un po' di sollievo, ma la situazione non è migliorata. Alle 19 continuava a stare male, gli ho detto di andare al pronto soccorso, almeno gli avrebbero dato un antibiotico, dato che lui è allergico ad Augmentin ed Oki. Io avevo avuto le placche". Alle 19 De Paolis è uscito di casa per andare in ospedale. Alle 19.24 Chiara ha mandato un messaggio al compagno per chiedergli se lo avevano visitato: "Mi ha risposto forse mi ricoverano". Lei gli risponde: "Che stai a dì, non ci volevo credere, non stavo capendo". Lui gli ha detto: "Tampone negativo". La coppia si è scambiata qualche altro messaggio: "Prelievi fatti" ha scritto lui. Lei gli ha chiesto ancora: "Ma la gola?". E lui ha risposto: "Eh, male". "Che ti hanno detto della gola?" ancora lei. "Ancora non mi hanno visitato". L'ultimo messaggio che Chiara ha ricevuto dal compagno è alle 20.33, poi silenzio.

Mi hanno detto di andare subito al San Camillo, era grave

Chiara era sola in casa con la figlia di tre anni e ha chiamato una sua amica, chiedendole di telefonare al pronto soccorso, per avere informazioni sul compagno: "Avevano il mio numero, hanno detto che mi avrebbero richiamato". Erano le 22.10. Dopo una decina di minuti è arrivata la telefonata dall'ospedale che nessuno vorrebbe ricevere: "Mi hanno detto di andare subito al San Camillo, perché il mio compagno era grave. Mi è preso il panico, ero incredula, pensavo che stessero scherzando". Chiara è arrivata in ospedale: "Mi hanno fatto entrare, la dottoressa mi ha detto che dalle 21 stavano cercando di rianimare Francesco, ero incredula, aveva solo un mal di gola e non ne è uscito vivo. Non mi hanno dato alcuna spiegazione, solo chiesto se soffriva di qualche patologia, gli ho risposto di no".

"Francesco è morto davanti ai miei occhi"

De Paolis era stato sottoposto ad una tracheotomia ed era intubato. "Fatemi entrare – ha detto Chiara ai sanitari – se Francesco sente la mia voce si sveglia. Quando sono entrata era incosciente, gli ho stretto la mano e l'ho baciato, dopo 10 minuti che stavo lì il cuore ha smesso di battere ed è morto". I dottori hanno chiesto a Chiara se il compagno avesse delle allergie e se avesse assunto farmaci: "Gli ho risposto di sì, che era allergico ad Augmentin ed Oki e che aveva preso uno spray per la gola".

L'avvocato: "Da chiarire diversi aspetti sulla causa della morte"

Chiara ha sporto denuncia, per avere delle risposte sulla scomparsa del compagno: "Voglio sapere se se sarebbe potuto salvare". Ad assisterla l'avvocato Cesare Antetomaso: "Ci sono diversi aspetti sui quali è necessario far luce, cosa sia accaduto nello spazio temporale tra l'ultimo messaggio che si è scambiata la coppia intorno alle 20.30, l'evento morte e la telefonata con l'ospedale in cui la compagna non ha avuto più notizie. Il timore della famiglia è che in quell'arco di tempo sia successo qualcosa che poteva essere evitato".

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