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Francesca De Vito guida i ribelli M5S: “Mai complici delle politiche di Zingaretti”

La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle guida la fronda contro l’ingresso nella maggioranza di Nicola Zingaretti alla Regione Lazio, ma annuncia che rispetterà il risultato del voto su Rousseau. “Abbiamo appreso della trattativa portata avanti dalla capogruppo Roberta Lombardi dai giornali – spiega a Fanpage.it – Siamo all’opposizione perché non condividiamo il programma di Zingaretti su rifiuti, sanità, opere infrastrutturali”.
A cura di Valerio Renzi
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Francesca De Vito guida la rivolta nel Movimento 5 Stelle contro l'annunciato ingresso nella maggioranza di Nicola Zingaretti alla Regione Lazio. Con lei fanno parte della fronda altre due consigliere regionali, Gaia Pernarella e Silvia Blasi. Dopo aver incassato il via libera dei gruppi della sua maggioranza, della giunta e della direzione regionale del Partito Democratico, Nicola Zingaretti attende che il M5S decida come procedere se con il voto su Rousseau – come sembrerebbe – o formalizzando direttamente in consiglio regionale la novità

Prima di tutto la storica esponente pentastellata critica il metodo con cui la capogruppo Roberta Lombardi sta traghettando il M5S nella maggioranza di centrosinistra, denunciando di aver appreso della trattativa in corso direttamente dalla stampa. "Come si fa ad apprendere una cosa così importante dai giornali? – si chiede – Roberta è andata a parlare prima con Leodori (il vicepresidente n.d.r) e il PD, poi ha informato della discussione il resto del gruppo consigliare". Ma non mancano ovviamente le questioni programmatiche: "Sono scettica perché in questi anni abbiamo portato avanti dall'opposizione battaglie importanti assieme ai territori. Penso ai consiglieri comunali, ai gruppi locali con cui abbiamo fatto opposizione. Non vogliamo essere complici di politiche che non condividiamo e che abbiamo contrastato sui rifiuti, la sanità e la gestione della pandemia, le opere infrastrutturali e cominciare dall'autostrada Roma – Latina". 

De Vito, come è nel suo stile, non la manda di certo a dire a Roberta Lombardi e al resto dei colleghi favorevoli alla nascita di un governo giallorosso alla Pisana, ma chiarisce che se il voto di Rousseau dovesse essere favorevole non se ne andrà dal MoVimento e sarà leale con la scelta presa dagli iscritti alla piattaforma. Ma a una condizione, che il quesito sia chiaro: "Non si può chiedere ‘vorresti un assessorato alla transizione ecologica', bisogna chiedere in maniera chiara se  il Movimento 5 Stelle debba passare dall'opposizione al governo con il PD nella Regione Lazio".

"La storia del Partito Democratico in questa regione è fatta di feudi e potentati radicati sui territori che noi stiamo combattendo da anni", sottolinea. E a chi gli chiede del perché è contraria essendo stata una sostenitrice del Governo Conte 2 risponde così: "Non si può fare il paragone, i sistemi elettorali sono diversi e i rapporti di forza non sono paragonabili". Ma intanto Roberta Lombardi e il resto dei consiglieri tirano dritto.

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