Focolaio liceo Avogadro, sale a 30 il numero dei positivi: tampone per altri 100 studenti
Sale a 30 il numero di alunni positivi al liceo scientifico Amedeo Avogadro. A riportarlo è il quotidiano Il Messaggero, aggiungendo che la preside dell'Istituto, Stefania Senni, ha predisposto il tampone per almeno un altro centinaio di studenti nel drive-in organizzato all'interno della scuola situata nel quartiere Coppedè, in accordo con la Regione e le autorità sanitarie. A far partire il focolaio una festa di compleanno avvenuta negli scorsi giorni, dalla quale sono emersi i primi casi positivi, sette nella stessa classe oltre a un docente: appresa la notizia, la direzione ha quindi deciso di chiudere le tre sedi dell'Avogadro in via precauzionale per una settimana, attivando la didattica a distanza per tutti gli alunni.
Liceo Avogadro chiuso fino a lunedì 12 ottobre
L'ultima circolare diffusa sul sito dell'Istituto conferma la chiusura anche per lunedì 12 ottobre, giorno in cui è programmata una disinfestazione di tutte le sedi: una volta sanificati i locali come previsto da protocollo sanitario, è prevista la ripresa della regolare attività amministrativa. In un'altra nota dello scorso 4 ottobre la preside ha rivolto un appello ai ragazzi, sollecitandoli al rispetto delle regole e a una maggiore responsabilità individuale.
Bimbo positivo alla scuola elementare Montessori
Continuano ad emergere casi di coronavirus all'interno delle scuole, superiori, medie ed elementari di Roma e provincia, come del resto, nel resto anche nel resto del Lazio. Un bambino è risultato positivo all'Istituto Montessori di piazzale Adriatico, dove sarebbero almeno quattro le classi poste in isolamento. Due giorni fa sono emersi i primi casi anche nei licei classici Giulio Cesare e Tasso, oltre a un positivo al liceo linguistico Villa Flaminia. L'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato ha spiegato che "i casi di positività riscontrati nelle scuole nella maggior parte dei casi derivano da contagi avvenuti in ambienti extra scolastici, in situazioni di aggregazione come feste o familiari – ha chiarito, sottolineando che – al momento la scuola non è il motore dell’epidemia".