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Covid 19

Focolaio in una Rsa di Terracina, 13 positivi al covid: anziani sintomatici ricoverati in ospedale

Sono tredici le persone positive al coronavirus in una residenza per anziani a Terracina, in provincia di Latina. Si tratta di quattro operatori sanitari e nove anziani, metà dei quali è stata ricoverata in ospedale perché sintomatica. Sono in corso indagini epidemiologiche della Asl per tracciare i contatti e cercare di capire come abbia fatto il virus a entrare all’interno della struttura.
A cura di Natascia Grbic
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Focolaio di coronavirus in una Rsa di Terracina, in provincia di Latina. Quattro operatori sanitari e nove ospiti della residenza "Le Farfalle", sono risultati positivi al tampone per la ricerca del Sars-Cov-2. Metà degli anziani che hanno contratto il covid-19 sono sintomatici e sono stati trasferiti in strutture ospedaliere di Roma, Anzio e Sora. Non è noto se siano gravi o meno. La restante metà delle persone che sono risultate positive al coronavirus, sarebbe invece asintomatica. Sono in corso indagini epidemiologiche della Asl per tracciare i contatti e cercare di capire come abbia fatto il virus a entrare all'interno della struttura. A preoccupare, come in molti altri cluster che si sono avuti all'interno delle residenze per anziani, l'età degli ospiti e – in alcuni casi – le loro condizioni di salute e le patologie pregresse.

Preoccupano i focolai nelle Rsa per anziani

Sono proprio i focolai all'interno delle strutture per anziani a preoccupare di più le autorità politiche e sanitarie. È in questi luoghi che dall'inizio della pandemia si sono verificati decine di focolai, con migliaia di persone anziane contagiate dal coronavirus, tante delle quali decedute. Non è un caso che la campagna vaccinale della Regione Lazio abbia inserito gli ospiti delle Rsa tra le categorie prioritarie cui destinare le due dosi di Pfizer previste. Lo scoppio di questi focolai però, non è da sottovalutare: eventi come questo possono compromettere la campagna vaccinale in un momento molto delicato, soprattutto nell'intervallo di tempo tra la prima e la seconda dose, in cui non si è ancora immuni al virus. E c'è infatti chi tra gli esperti, proprio per salvaguardare la campagna vaccinale, propone un inasprimento delle misure.

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