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Fiumicino, sequestrati oltre 23mila farmaci contro il Covid pericolosi provenienti dall’Africa

I farmaci anti Covid sequestrati all’aeroporto di Fiumicino erano sostanze di natura antibiotica, antinfiammatoria e antipiretica, che sarebbero state vendute illegamente come fantomatici rimedi contro il coronavirus. In realtà erano potenzialmente pericolosi per la salute e avrebbero potuto provocare danni.
A cura di Alessia Rabbai
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Oltre 23mila farmaci pericolosi tra capsule e flaconi provenienti dall'Africa, che promettevano di essere un rimedio contro il Covid, sono stati sequestrati all'aeroporto di Fiumicino. Un'operazione quella dei carabinieri del Nucleo Aifa con il supporto del Nas di Roma e dei funzionari dell'Agenzia delle Dogane e Monopoli di Fiumicino, con la collaborazione della Direzione Antifrode e Controlli e dal personale sanitario dell'unità territoriale Usmaf (Ufficio di Sanità Marittima e Aerea e di frontiera) del Ministero della Salute, che ha permesso di intercettare un traffico illegale di farmaci. Medicine che provenivano dal continente africano e che, una volta giunte in Italia, entrando attraverso lo scalo romano, avevano come destinazione l'intero territorio nazionale. Ma così non è stato, grazie all'intervento delle forze dell'ordine, che hanno impedito che i farmaci venissero introdotti nel mercato nero, fruttando guadagni fino a 80mila euro.

Cosa contenevano i farmaci anti Covid sequestrati all'aeroporto di Fiumicino

I farmaci anti Covid sequestrati all'aeroporto di Fiumicino erano sostanze di natura antibiotica, antinfiammatoria e antipiretica, che sarebbero state vendute illegamente come fantomatici rimedi contro il coronavirus. In realtà erano potenzialmente pericolosi per la salute, se somministrati infatti, avrebbero protuto provocare problemi al cuore e al fegato. Così i Nas i una nota: "I farmaci, trasportati clandestinamente all'interno dei bagagli di un cittadino africano, erano sprovvisti di idonea certificazione medico sanitaria, delle prescritte autorizzazioni ministeriali, talvolta anche privi dell'indicazione dei componenti dei principi attivi costituenti e della loro origine, tali da definirli falsificati e quindi potenzialmente pericolosi per la salute pubblica".

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