Fiumicino: il Tevere restituisce il corpo dell’uomo gettatosi il 3 marzo da Ponte Marconi
Macabro ritrovamento a Fiumicino, dove il cadavere di un uomo è stato rinvenuto nel canale navigabile del porticciolo, chiamato Fossa Traianea. L'allarme è stato dato poco dopo le 21.30 della serata di venerdì 12 marzo, quando un passante a notato una sagoma umana che affiorava dall'acqua, proprio a ridosso della darsena. Immediatamente si sono attivati gli uomini della Capitaneria di Porto di Roma che, con l'ausilio dei vigili del fuoco e delle forze dell'ordine, si sono recati sul posto hanno recuperato il corpo senza vita dell'uomo dall'acqua, tra i cittadini che osservavano la scena allarmati.
Sul corpo dell'uomo è stata disposta l'autopsia
La salma è stata trasferita in ospedale dove, come disposto dal magistrato di turno, sarà eseguita l'autopsia per accertare le cause del decesso. Da quanto si apprende si tratta dell'uomo che di cui lo scorso 3 marzo la famiglia aveva denunciato la scomparsa, un uomo di 84 anni che si ipotizzava si fosse gettato volontariamente nel Tevere da Ponte Marconi a Roma.
Scomparso dal 3 marzo aveva lasciato un biglietto
All'interno dell'abitazione dell'uomo una lettera che metteva nero su bianco l'intenzione di togliersi la vita, per questo le segnalazioni di diversi cittadini che avevano allertato le forze dell'ordine parlando di un uomo che si era lanciato nel Tevere erano state associate alla scomparsa dell'84enne, se non con certezza con un'alta probabilità. Ora il fiume ha restituito il corpo dell'anziano dopo dieci giorni, in avanzato stato di decomposizione dopo dieci giorni immerso in acqua, fugando drammaticamente ogni dubbio sulla sua sorte.