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Fiume Aniene secco come se fosse agosto: “Mai visto così nei mesi invernali”

Il fiume Aniene, uno dei più importanti affluenti del Tevere, nel mese di gennaio si presenta secco come se fosse agosto. Gli ambientalisti de “Il Comitato per l’Aniene” lanciano l’allarme: “Mai visto così, i sindaci prendano provvedimenti”.
A cura di Beatrice Tominic
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Foto dalla pagina Facebook "Comitato per l'Aniene"
Foto dalla pagina Facebook "Comitato per l'Aniene"

L'Aniene è uno dei maggiori affluenti del Tevere, eppure nel mese di gennaio è già secco come se fosse agosto. A denunciare la situazione drammatica che riguarda il fiume è il Comitato per l'Aniene, comitato di cittadini e cittadine che si battono per la tutela del fiume, dell'ecosistema lo abita e del patrimonio storico e ambientale che si trova nel territorio del suo bacino idrografico. Come hanno fatto sapere gli ambientalisti che si occupano di salvaguardare il fiume Aniene, la situazione è davvero tragica. Le temperature in aumento non stanno risparmiando neppure il corso d'acqua che nasce tra le vette dei Monti Simbruini, fra le province laziali di Frosinone e Roma dove sfocia confluendo nel Tevere.

L'allarme: "È un disastro ecologico"

Il Comitato per l'Aniene, nel post pubblicato qualche giorno fa sulla pagina ufficiale di Facebook, ha spiegato quanto la magra del fiume, mai visto così secco nei mesi invernali, rappresenti un ennesimo allarme per l'ambiente. "Ormai non c'è più nessuna differenza tra la portata idrica nel periodo invernale e quella del periodo estivo – hanno scritto allegando una foto – Non era mai accaduto che a gennaio e febbraio il livello fosse sceso così al di sotto della media stagionale, rendendo evidente un disastro ecologico anche ai più distratti."

Lo stato in cui versa il fiume colpisce ancora di più se si pensa alle numerose nevicate della scorsa stagione e alle piogge che hanno colpito la zona, così forti da provocare allarmi meteo. Fra le righe si legge la preoccupazione del Comitato, che ammette: "Ormai non si può più perdere tempo, occorre agire ed in fretta per evitare che si concluda uno scempio ambientale senza precedenti."

L'appello ai sindaci della zona

Il messaggio degli ambientalisti del comitato, infine, termina con un appello ai sindaci delle zone limitrofe a cui viene richiesto di concludere immediatamente le attività con cui, senza controllo, vengono prelevate le risorse idriche: "Invece di pensare al contratto (di svendita, aggiungiamo noi) del fiume, che non risolve la questione dell'ingente depauperamento delle sorgenti dell'Aniene, i Sindaci di questo territorio, il Parco dei Monti Simbruini, si attivino per evitare che proseguano le captazioni delle sorgenti con un emungimento così distruttivo per la vita del fiume Aniene – hanno aggiunto gli ambientalisti del Comitato per l'Aniene –  Occorre che il minimo deflusso vitale del corso d'acqua venga rispettato, altrimenti le conseguenze saranno drammatiche."

Un particole invito, infine, è rivolto al sindaco di Subiaco Domenico Petrini che, in campagna elettorale, con la sua lista Ora Subiaco, aveva deciso di puntare sulla tutela delle risorse idriche del territorio: "Aveva speso tante parole in campagna elettorale a favore dell'Aniene affinché esse si tramutino in fatti concreti."

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