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Fiorucci (Roma Tre): “Tre milioni in borse di studio perché l’università deve essere per tutti”

Un’università inclusiva per tutte e tutti gli studenti: così il rettore Massimiliano Fiorucci ha presentato Roma Tre, ateneo diffuso nella capitale con più di 30mila iscritti che quest’anno compie trenta anni dalla fondazione.
A cura di Beatrice Tominic
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Abbiamo incontrato il rettore di Roma Tre, Massimiliano Fiorucci, nel suo studio presso gli edifici del nuovo rettorato di via Ostiense costruiti negli ultimi anni a pochi passi dalle sedi del Dams e di Giurisprudenza. Eletto lo scorso maggio, si è trovato a celebrare al vertice dell'ateneo i trenta anni dalla fondazione avvenuta nel 1992: in quell'occasione al suo posto c'era la professoressa Biancamaria Tedeschini Lalli, prima rettrice in Italia. L'ateneo, che negli anni ha avuto un ruolo di massima rilevante importanza sul territorio, oggi accoglie più di 30mila studenti.

Roma Tre compie trent’anni: quali programmi avete per celebrare questo anniversario?

Abbiamo dato vita a tantissime iniziative: già a partire dal mese di ottobre scorso è iniziata una delle più lunghe e ricorrenti, quella di Città Studio. Si tratta di un ciclo di lezioni aperte alla cittadinanza che si svolgono in luoghi non consueti, al di fuori delle aule universitarie, come mercati o piazze, su diversi argomenti, dall'astrofisica alla giurisprudenza, dall'architettura all’astronomia. È un insieme di lezioni aperte ai cittadini, a cui partecipano anche dei pubblici meno tradizionali di quelli che frequentano le aule universitarie: in tutto sono 13 lezioni, una per dipartimento.

La vista dagli edifici del Nuovo Rettorato.
La vista dagli edifici del Nuovo Rettorato.

Di recente abbiamo realizzato anche un convegno importante, Missioni Possibili, sul ruolo dell'università negli istituti penitenziari. Roma Tre ha un polo universitario penitenziario ed è uno degli atenei con il maggior numero di studenti iscritti: è un'università aperta e inclusiva.

A questo si affiancano altre iniziative legate espressamente al trentennale, quale la presentazione del documentario su Roma Tre dalla durata di mezz'ora che racconta la storia della crescita e lo sviluppo dell'ateneo e un volume, ma gli eventi continueranno per tutto l’anno. È in programma l'organizzazione di una notte dei ricercatori di Roma Tre, in cui verranno rese aperte al pubblico le attività di ricerca dei diversi dipartimenti e ci saranno una serie di visite nei territori organizzati a cura dell’Università.

A proposito di territorio, Roma Tre non ha una città universitaria, ma è un ateneo diffuso nella capitale, a partire dal quartiere Ostiense: la sua presenza ha rappresentato un importante fattore di ristrutturazione urbanistica.

Questa è stata una scelta che ha caratterizzato Roma Tre sin dalla nascita: l'ateneo è cresciuto con la città e ha rivitalizzato intere aree, prevalentemente nell'area Marconi, San Paolo, Ostiense, Garbatella, recuperando edifici e strutture dismesse spesso ex fabbriche, ex edifici industriali che ora sono diventate vere e proprie fabbriche del sapere e della conoscenza, riqualificando intere aree e territori che erano in una situazione di degrado anche sociale e ambientale non solo da un punto di vista urbanistico, ma soprattutto da un punto di vista sociale e culturale.

Una sala del Nuovo Rettorato di Roma Tre.
Una sala del Nuovo Rettorato di Roma Tre.

Pensiamo al nuovo rettorato: la struttura è stata realizzata con un'attenzione particolare alla sostenibilità e al tema del consumo energetico. In questo settore stiamo investendo anche molte risorse: abbiamo investito 5 milioni di euro per mettere delle strutture fotovoltaiche che consentiranno un'autoproduzione di energia per un fabbisogno di circa il 25%, con l'obiettivo in un quinquennio di essere anche autosufficienti. Ciò consentirebbe, oltre ad un risparmio economico, anche e soprattutto un impatto ambientale altamente sostenibile.

La riqualificazione del territorio ha interessato anche l'edificio di Scienze della Formazione nell'area dell'Esquilino: si tratta di una zona interessante e ricca, dove la presenza dell'università è anche un laboratorio sociale, culturale ed educativo. Più di recente, infine, siamo intervenuti anche nell'area di Ostia: quel quadrante ospita i percorsi di studio di area ingegneristica e giuridica, ma nei prossimi anni svilupperemo ulteriormente l'offerta formativa.

Pensate di realizzare nuove sedi dell'ateneo anche in altri territori di Roma?

Le zone di riferimento rimarranno prevalentemente queste, ma perfezioneremo alcuni aspetti. Sta partendo, ad esempio, tutta la ristrutturazione dell'Ex Mattatoio, che ci è stato affidato dal Comune di Roma: oltre al Dipartimento di Architettura, lo stabile ospiterà anche l'Accademia di Belle Arti. L'area sarà straordinariamente rigenerata, in modo innovativo, attento all'ambiente e attento alle esigenze degli studenti.

Oltre alla sostenibilità, quali sono i valori fondamentali per l'università?

Se dovessi usare delle parole chiave direi parità di genere, sostenibilità, inclusione e internazionalizzazione. Queste sono le quattro grandi aree su cui stiamo investendo molto, ancora di più che in passato. A dicembre è stato inaugurato il Centro antiviolenza e nei mesi scorsi, sempre nell'ambito del trentennale, si sono svolti dei seminari su tematiche legate a parità di genere, dalla disparità salariale alla violenza a cura del CUG, Comitato unico di garanzia.

L'ingresso del Centro Antiviolenza di Roma Tre intitolato a Sara DI Pietrantonio.
L'ingresso del Centro Antiviolenza di Roma Tre intitolato a Sara DI Pietrantonio.

Sul piano della sostenibilità stiamo mettendo in campo una serie di azioni specifiche insieme a colleghe e colleghi che fanno parte di gruppi di lavoro della RUS, Rete delle università. Mi riferisco a tutte le dimensioni della sostenibilità, che non è solo ambientale, ma anche giustizia sociale, pari accesso all'istruzione e pari opportunità.

Stiamo investendo sia sul piano culturale che sul piano economico, anche impegnandoci nella costruzione della progettualità di comunità energetiche con l'area del territorio. Vedremo gli sviluppi di questo anche a maggio, nell'ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile, quando svolgeremo una giornata di questo Festival su Roma Tre sul tema dell'equità e delle disuguaglianze.

Stiamo sviluppando molte connessioni anche nella dimensione internazionale. Abbiamo un numero di accordi internazionali tra i più numerosi in Italia, soprattutto nell'ambito della cooperazione, dove Roma Tre svolge un ruolo di primo piano: per questo anche nell'offerta formativa stiamo aggiungendo, a quelli già presenti, nuovi corsi di laurea interamente in lingua inglese. Investiremo ancora di più per favorire l'iscrizione di studenti internazionali e la possibilità di attrarre docenti di altri Paesi e favorire lo scambio.

Per il prossimo anno accademico quali novità sono previste?

Roma Tre fa parte del Tecnopolo, l'importante ecosistema dell'innovazione che lavora sulle grandi aree della transizione digitale energetica e salute biopharma. Dal prossimo anno accademico saranno attivati due nuovi corsi di laurea importanti in due settori strategici: quello a ciclo unico in Farmacia e un corso di laurea triennale in Ingegneria biomedica.

Sarà attivato anche un corso di laurea in Ateneo con l'Università della Tuscia in Scienze dell'Educazione, che è un settore dove siamo molto presenti nel Lazio e dove ci candideremo non appena usciranno i bandi per coordinare il Teaching Learning Center insieme a tutti gli atenei del Centro Italia.

Ai ragazzi e alle ragazze che si iscriveranno in università l'anno prossimo cosa vorrebbe dire?

Iscriversi a Roma Tre è un'opportunità perché gli studenti sono al centro dell'ateneo: facciamo attenzione alle caratteristiche e alle esigenze degli studenti, anche ai più fragili.

L'interno di una delle sale del Nuovo Rettorato.
L'interno di una delle sale del Nuovo Rettorato.

Stiamo lavorando molto sull'inclusione di studenti con disabilità o con disturbi specifici dell'apprendimento, sulla dimensione penitenziaria, senza dimenticarci di sostenere l'eccellenza, la qualità e il merito con il sistema di borse di studio. Recentemente abbiamo finanziato con 3 milioni per i prossimi tre anni borse di studio proprio per consentire agli studenti, anche a chi ha maggiori difficoltà sul piano economico, un sostegno e un'attenzione da parte delle università perché tutti possano accedere ai percorsi di istruzione superiore. E anche quest'anno abbiamo consentito l'immatricolazione gratuita ai corsi di laurea, soprattutto di Area Stem, come Geologia, Fisica e Matematica: a questo si aggiunge anche l'ampliamento della fascia di no tax-area, a cui appartengono studenti che pagano pochissimo l'iscrizione in relazione ai redditi delle famiglie di provenienza.

Il nostro Paese è uno con i tassi di laureati più bassi d'Europa e questo è una criticità non dell'università, ma del Paese. Andremo verso un crollo demografico nei prossimi anni e dovremo aprirci e intercettare nuovi pubblici e lavorare sull'ambito della formazione continua e dell'aggiornamento professionale. In un mondo così complesso come quello odierno, una formazione universitaria è una necessità per vivere una vita piena, per fare delle scelte consapevoli, diventare cittadini, ambire anche a un lavoro dignitoso e qualificato. Una popolazione più formata e più istruita, non può che costruire un Paese migliore anche sul piano civile e sul piano della democrazia.

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