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Finto cieco guida l’auto e legge il giornale: deve restituire 120mila euro allo Stato

Un 58enne rischia di dover restituire allo Stato ben 120mila euro per truffa. Si sarebbe finto cieco assoluto percependo 1200 euro al mese d’invalidità. In realtà guidava l’auto e leggeva il giornale.
A cura di Alessia Rabbai
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Per l'Inps era cieco assoluto, in realtà guidava l'auto, leggeva il giornale e riconosceva le persone che lo salutavano per strada. Una truffa che è costata cara a un uomo di cinquantotto anni, il quale in caso di condanna in via definitiva dovrà restituire allo Stato 120mila euro. Nei suoi confronti i carabinieri della Stazione di Vallinfreda hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo su richiesta della Procura ed emesso dal Tribunale di Tivoli. I fatti si sono verificati in un piccolo centro della provincia di Roma, che conta poche centinaia di abitanti.

Riceveva da sette anni un’invalidità di 1.200 euro al mese

Secondo le informazioni apprese il cinquantottenne risultava cieco assoluto, con riconoscimento della Asl di competenza territoriale. A causa della sua presunta condizione svantaggiata riceveva da sette anni un’invalidità di 1.200 euro al mese. Soldi che, nel caso in cui fosse stato veramente cieco, gli sarebbero serviti per vivere, un supporto da parte dello Stato. I carabinieri coordinati dalla Procura hanno svolto le indagini, che si inseriscono in un più ampio piano di supervisione per smascherare chi dichiara il falso per percepire denaro senza averne diritto né una disabilità che lo preveda, sottraendolo a chi invece ne ha veramente bisogno.

Sequestrati 4 immobili per ripagare lo Stato

I militari a seguito di un servizio di osservazione hanno scoperto che l'uomo conduceva una vita normale: guidava la sua auto senza alcun problema, riconosceva e salutava le persone che incontrava a piedi o al bar e leggeva abitualmente il giornale. Tutte cose che non avrebbe potuto fare se fosse stato veramente cieco. Il giudice del Tribunale di Tivoli, letta la documentazione raccolta dai militari, ha emesso un decreto di sequestro di quattro unità immobiliari di proprietà dell’indagato, che serviranno in caso di condanna in via definitiva a restituire tutto il devaro sottratto allo Stato.

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