Finto avvocato accusato di istigazione al suicidio: “Ha tolto 50mila euro a una madre disperata”
Aggiornamento: il 2 luglio 2024 il GUP Maria Gaspari ha deciso per il non rinvio a giudizio di Fabrizio Pignalberi, accettando un'eccezione presentata dalla difesa in quanto, come si legge, l'interrogatorio richiesto dalla difesa non è stato espletato nei termini previsti.
Quando sceglie di togliersi la vita ha 37 anni e un figlio a cui è stato diagnostica l'autismo, di cui ha da poco perso l'affidamento. Il minore è in custodia e lei, dopo aver scoperto che l'uomo a cui si era affidata per la causa legale per riavere il bambino e a cui aveva dato 50.000 euro non era neanche un vero avvocato, decide di farla finita e si getta dal balcone di casa. È il 30 ottobre del 2020. Ora l'uomo che l'avrebbe truffata, Fabrizio Pignalberi, per questo il ha chiesto il rinvio giudizio con l'accusa di istigazione al suicidio, oltre che per i reati di truffa ed esercizio abusivo della professione.
Pignalberi, 41 anni, non è nuovo alle aule di tribunali. In passato è stato già processato per calunnia, e ha tentato anche un avventura in politica candidandosi alla Regione Lazio con il suo movimento "Più Italia". Nell'estate del 2023 una condanna a 8 mesi di carcere e 11mila euro di multa per esercizio abusivo della professione: aveva accettato di seguire le pratiche di un incidente per un automobilista, ma poi aveva intascato i soldi arrivati dall'assicurazione.
Ma ora il finto avvocato rischia una condanna ben più pesante, per una vicenda ricostruita oggi sulle pagine della cronaca di Roma del Corriere della Sera. L'uomo secondo l'accusa sarebbe intervenuto nella vita della giovane donna, con alle spalle problemi di tossicodipendenza, nel 2019, convincendo lei e la sua famiglia a sborsare una ricchissima parcella presentandosi come un grande esperto di diritto di famiglia, rassicurandoli che presto avrebbe riavuto con sé il bambino. Addirittura millanta l'esistenza di una "intercettazione compromettente", promettendo di poter farla "sparire" in cambio di 13.000 euro. Alla fine la famiglia scopre che quell'uomo che gli ha spillato denaro non è davvero un avvocato, il bambino (che oggi ha 11 anni) viene affidato alla sorella e, dopo poche settimane, la mamma si toglie la vita.