Fino a quando il Lazio resterà in zona rossa: prima di Pasqua possibile cambio di colore

Il Lazio è finito in zona rossa perché l'indice Rt, che misura la contagiosità del virus, si attesta a 1.31 e ha superato quindi la soglia di 1.25, sopra la quale scattano in automatico le restrizioni più severe. Un indice Rt pari a 1.31 significa che l'epidemia nella regione della Capitale è in espansione e che, esemplificando, 10 persone ne possono contagiare 13 e queste 13 a loro volta altre 17. Un valore di Rt sotto quota 1, viceversa, vorrebbe dire che l'epidemia è in una fase di recessione. I contagi e i focolai attivi nel Lazio, effettivamente, sono in aumento, ma sono gli unici parametri sopra al livello di guardia. Il tasso di incidenza (quanti casi ogni 100mila abitanti in 7 giorni) è ancora sotto a quota 250 (soglia che farebbe scattare anch'essa in automatico la zona rossa) e anche il tasso di occupazione dei posti letto nei reparti di terapia intensiva e ordinari è in aumento, ma ancora sotto la soglia critica. Se l'indice Rt si abbassasse grazie alle misure restrittive imposte, è possibile che fra due settimane il Lazio torni almeno in zona arancione. Ha dichiarato questa mattina a Radio Uno l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato: "Il Lazio si è risvegliato con ulteriori misure della zona rossa, non è una cosa piacevole ma necessaria stante l'andamento dell'epidemia di Covid-19, con l'aumento dell'Rt che ha superato, come noto, il livello di 1.25 e quindi in automatico scatta l'entrata in zona rossa. Io credo che due settimane saranno sufficienti per ricondurre sotto la soglia di allerta l'Rt".
I numeri del Lazio: Rt e tasso di incidenza
L'indice Rt, come detto, è pari a 1.31 secondo l'ultimo rilevamento dell'Istituto Superiore di Sanità (la settimana precedente era a 0.98). Secondo i dati del monitoraggio, inoltre, la classificazione complessiva del rischio nel Lazio è alta poiché ci sono "molteplici allerte di resilienza". Nello specifico è in crescita il rapporto tra casi positivi e tamponi effettuati ed è in diminuzione la percentuale di indagini di tracciamento dei casi che vengono effettuate dalle asl.

Tuttavia, come anticipato, ci sono anche alcuni parametri che restano stabilmente sotto la soglia di sicurezza. Uno è il tasso di incidenza: nella settimana di riferimento delle tabelle dell'Iss (1-7 marzo) era pari a 171 e attualmente sarebbe intorno a 183. Nella provincia di Frosinone, inoltre, il tasso di incidenza è molto più alto rispetto alla provincia di Roma. Per fare un confronto con altre regioni, in Emilia Romagna il tasso di incidenza è superiore a 400 e in Lombardia è superiore a 300. Sotto soglia critica anche i dati dei posti letto occupati nei reparti ordinari e in quelli di terapia intensiva: nel Lazio il tasso (in crescita negli ultimi giorni) è pari al 29 per cento (terapie intensive) e al 34 per cento (posti ordinari) con le soglie critiche fissate rispettivamente al 30 e al 40 per cento.

Il calendario: Pasqua in zona rossa per tutti
Per almeno due settimane il Lazio dovrà rimanere in zona rossa e quindi, calendario alla mano, almeno fino a domenica 28 marzo. Poi, se gli indicatori dovessero tornare sotto controllo, potrebbe cambiare colore. Tuttavia potrebbe trattarsi di un passaggio molto breve, perché per le festività di Pasqua il ministro Speranza ha già annunciato che il governo intende disporre "una zona rossa di carattere nazionale, naturalmente eccetto le regioni in zona bianca". Nello specifico i giorni sarebbero sabato 3 aprile, domenica 4 aprile e lunedì 5 aprile.