Finge la gravidanza e il parto per costringere l’ex a tornare con lei: 30enne condannata per stalking

Una donna è stata condannata a un anno e quattro mesi per stalking aggravato nei confronti dell'ex fidanzato. La 30enne ha ottenuto la sospensione condizionale della pena subordinata alla frequentazione di un corso di recupero psicologico della durata di almeno sei mesi. La ragazza, inoltre, dovrà anche risarcire l'ex fidanzato di 5mila euro per tutti i patimenti subiti durante gli anni in cui sono andati avanti le persecuzioni. Il giovane, infatti, viveva ormai in uno stato d'ansia costante, aveva paura sia a casa sia al lavoro, e aveva modificato il suo stile di vita a causa del comportamento della sua ex. Basti pensare che, nel tragitto dalla macchina a casa, indossava un casco per non farsi riconoscere.
Tutto è cominciato quando l'uomo ha deciso di porre fine alla relazione. La 30enne ha cominciato ad avere comportamenti ossessivi, cercando in tutti i modi di costringerlo a tornare insieme a lei, e mentendo per continuare a vederlo. Addirittura, secondo quanto riportato dal pubblico ministero nel capo di imputazione, la donna avrebbe finto ben due gravidanze e un parto pur di rivedere il ragazzo. Non solo: in più di un'occasione, fingendosi in pericolo, l'uomo aveva lasciato il posto di lavoro per accorrere in suo soccorso. Era tutto falso.
L'uomo era subissato di messaggi e telefonate a ogni ora del giorno e della notte. Veniva pedinato e in un'occasione, scrive l'accusa, la 30enne "si sarebbe anche aggrappata allo sportello della macchina e allo specchietto per fermare l'auto". Questo aveva provocato nella vittima "un grave e perdurante stato d'ansia e di fondato timore per la propria incolumità tale da indurlo a modificare le proprie abitudini di vita, diradando anche le uscite e prendendo precauzioni per evitare incontri indesiderati con la donna".