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Soldi in cambio di tombe al cimitero di Sezze e minacce a chi si opponeva: 11 arresti a Latina

Questa mattina sono state arrestate undici persone dai carabinieri di Latina nell’ambito dell’operazione ‘Omnia 2’. Le indagini sono partite da un giro di prostituzione minorile e di festini a luci rosse nel cimitero di Sezze e hanno portato a scoprire un giro di soldi e mazzette legato principalmente alla compravendita di tombe e ai lavori nel cimitero.
A cura di Natascia Grbic
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Undici persone sono state arrestate questa mattina a Latina mentre altre quindici risultano indagate, con accuse a vario titolo che vanno dai delitti contro la pubblica amministrazione, la pietà dei defunti e verso la persona. L'operazione ‘Omnia 2' è stata condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale: a far scattare le indagini, un giro di festini a luci rosse e prostituzione in un'abitazione all'interno del cimitero comunale di Sezze, in provincia di Latina. L'inchiesta è partita a seguito di un'altra indagine per prostituzione minorile, sempre all'interno della stessa abitazione e che vedrebbe coinvolto il custode. Tra le persone arrestate ci sarebbero anche dipendenti pubblici e politici di Sezze, oltre che titolari di agenzie funebri.

Le accuse per le persone arrestate

L'operazione Omnia 2 è scattata alle prime luci dell'alba: due persone sono state portate in carcere, mentre le restanti nove sono finite agli arresti domiciliari. I reati di cui dovranno rispondere, a vario titolo, sono: corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, in concorso e continuato, induzione indebita a dare o promettere utilità, distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere, in concorso e continuato, peculato continuato, concussione in concorso, tentativo di minaccia o violenza in concorso per costringere a commettere un reato, esecuzione di lavori in assenza del titolo abilitativo e in violazione del regolamento di polizia mortuaria.

Il ruolo chiave del custode del cimitero di Sezze

Le indagini sono cominciate nel 2019. Al centro di tutto, il custode del cimitero, già indagato per un giro di prostituzione e festini a luci rosse all'interno della sua abitazione. Secondo quanto emerso, il custode del cimitero di Sezze avrebbe spinto i privati a versare diverse somme di denaro per assicurare la sepoltura dei propri cari, anche grazie all'aiuto del funzionario di un comune che aveva il colpito di assegnare loculi e tombe. Non solo: il custode avrebbe preso soldi anche dalle imprese, che tramite lui riuscivano a ricevere lavori edilizi o di decorazione delle tombe, già spettanti a una società partecipata.  Inoltre, per consentire la costruzione di nuove tombe destinate ai cittadini di Sezze, il custode avrebbe disposto la traslazione delle salme, che venivano mischiate ad altre tombe per fare spazio. E ancora, rivendita di fiori utilizzati un giorno prima per altre cerimonie funebri, minacce nei confronti di chi voleva ristrutturare la tomba di famiglia chiamando ditte esterne. Tre degli indagati avrebbero poi costretto un operaio a rimettere la denuncia sporta nei confronti del custode del cimitero.

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