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Festa della Liberazione vietata al Montessori? Per il preside non è andata così

“Non è andata così – ha scritto in una circolare alle famiglie il preside del Montessori in risposta al racconto degli studenti a Fanpage.it – Non è stato impedito niente ai ragazzi”.
A cura di Beatrice Tominic
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Il liceo Montessori.
Il liceo Montessori.

"Il problema non è il 25 aprile, ma il modo con cui si vogliono fare le cose", queste le parole del preside del liceo Montessori di Roma su quanto accaduto in occasione della festa della Liberazione, il 25 aprile scorso. Alcuni studenti del liceo avevano fatto sapere a Fanpage.it che il preside non aveva acconsentito alla richiesta di organizzare delle iniziative per quella data, la proiezione di un film e una lezione di educazione civica.

In una circolare, però, qualche giorno dopo la pubblicazione dell'articolo, il preside ha fornito la sua versione di quanto accaduto: "Le cose non sono andate così – ha esordito nella nota – Il problema non è il 25 aprile, ma il modo con cui si vogliono fare le cose. Il problema è organizzativo e una giornata da pianificare con tutta la scuola per lavorare su un tema di questa rilevanza avrebbe sicuramente richiesto ben altra preparazione e soprattutto condivisione organizzativa".

Il preside: "Stavolta mancavano i presupposti"

Come hanno spiegato gli e le studenti, la proposta era stata presentata tramite un'email inviata formalmente dai rappresentanti di istituto al dirigente scolastico: la comunità studentesca sperava che potesse essere un nuovo momento di condivisione e formazione, come già avvenuto in occasione del 27 gennaio scorso.

"La giornata della Memoria era stata già prevista nel piano di educazione civica e nelle delibere del Ptof, tutti sapevano già dall’inizio che il 27 gennaio ci si sarebbe fermati per parlare dell’Olocausto – ha invece chiarito il preside nella circolare inviata alle famiglie – C’erano già tutti i presupposti che stavolta mancavano. Questa volta si sarebbe voluto che autorizzassi una revisione generale di una intera giornata scolastica, proprio a ridosso di un altro periodo di sospensione delle lezioni, in questa cruciale fase dell’anno scolastico, dopo i giorni di chiusura della scuola a causa occupazione (che ad alcuni studenti era costata 7 giorni di sospensione, ndr), emergenza acqua, ponti, vacanze ecc..", ha scritto.

"Non si è impedito niente ai ragazzi, salvo esprimergli perplessità davanti al modo con cui si pretendeva che accettassi un’idea che veniva comunicata così, oggi per domani, e senza qualcosa di organico e strutturato con i docenti che, pur condividendone le intenzioni, hanno giudicato impercorribile l’organizzazione della giornata. Su questo si è soffermato il giudizio del collegio (Collegi docenti, ndr), non certo sul valore in sé di un’iniziativa che nessuno mette in discussione".

Nessuna risposta formale agli studenti

Secondo quanto dichiarato dagli e dalle studenti, il preside avrebbe fornito loro risposte confuse: "Prima ci ha detto no, non si può, senza fornire ulteriori chiarimenti – hanno spiegato – Poi ha aggiunto che i professori non potevano permettersi di perdere una giornata: sarebbero rimasti indietro con il programma. E infine che avevamo proposto l'iniziativa troppo tardi e non ci sarebbero stati i tempi per discuterla in collegio docenti. Neanche quando abbiamo provato l'iniziativa, dal 21 al 26 aprile, la sua risposta è cambiata".

Anche su questo il dirigente scolastico ha voluto fare chiarezza: "I ragazzi lo sanno. Stavo iniziando a mettermici a lavoro, appena finito il collegio lo scorso 18 aprile, quando i rappresentanti di istituto sono arrivati in presidenza e hanno insistito, nonostante li avessi esortati a pazientare, perché li ascoltassi. I ragazzi sicuramente ricordano che ho interrotto quello che stavo facendo e li ho ricevuti. A quel punto si è ritenuto di dovergli necessariamente comunicare verbalmente quello che gli avrei scritto se solo me ne avessero dato il tempo".

I momenti per parlare del 25 aprile, inoltre,  secondo il preside non sarebbero comunque mancati: "Non è stato nemmeno impedito (ci mancherebbe) di fare un’assemblea di Istituto sui temi del 25 aprile (che comunque hanno svolto il 18 con la partecipazione di un esperto di storia ed esperto proprio di questi temi). Come pure non gli è stato impedito di lavorarci nell’ambito delle ore di educazione civica. Ma chi gliel’ha mai impedito e chi glielo impedirebbe?", si è chiesto, prima di concludere l'email augurando una buona festa della Liberazione.

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