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Festa della Liberazione, presidente dell’Anpi Viterbo si rifiuta di dare la mano a Vittorio Sgarbi

Il presidente dell’Anpi provinciale Enrico Mezzetti si è rifiutato di stringere la mano a Sgarbi durante le celebrazioni per il 25 aprile: “L’ho fatto perché non lo stimo”.
A cura di Beatrice Tominic
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Vittorio Sgarbi tende la mano al presidente dell'Anpi di Viterbo, Enrico Mezzetti, che si rifiuta di stringergliela.
Vittorio Sgarbi tende la mano al presidente dell'Anpi di Viterbo, Enrico Mezzetti, che si rifiuta di stringergliela.

È accaduto ieri, 25 aprile, durante la manifestazione organizzata a Viterbo per celebrare la festa della Liberazione. Fra le personalità invitate all'evento anche Vittorio Sgarbi, sottosegretario e assessore al Comune di Viterbo.

Non appena arrivato in piazza San Lorenzo, Sgarbi è stato contestato con urla e fischi da numerose delle associazioni che si trovava in piazza. Raggiunte le altre figure politiche e istituzionali che si trovavano in piazza, ha stretto loro la mano in cenno di saluto. Arrivato al presidente di Anpi provinciale di Viterbo, Enrico Mezzetti, però, ha teso la mano e in risposta ha ricevuto soltanto un cenno di rifiuto, fatto agitando la testa.

"Da quando è finito il Covid ci si dà la mano, ma il presidente dell'Anpi ha preferito non darmela – ha subito dichiarato dal palco Vittorio Sgarbi – È tragicomico come finti antifascisti, in nome di un'idea equivoca di libertà, abbiano tentato d'impedirmi di parlare, e cioè di negare quella libertà di espressione che dovrebbe essere uno dei valori fondanti di questa ricorrenza".

Il presidente dell'Anpi: "Non gli ho stretto la mano perché non lo stimo"

Non ha tardato ad arrivare la replica di Mezzetti che ha spiegato le ragioni del suo gesto a la Tuscia Web.it: "Mi sono rifiutato di stringere la mano a Vittorio Sgarbi perché è una persona che non stimo – ha dichiarato – Ha fatto un discorso perfettamente antifascista, ma perché non lo va a fare anche al governo di cui fa parte? Devo pensare che stiamo parlando solo di opportunismo e di una persona che punta solo alla poltrona".

Attualmente, infatti, Vittorio Sgarbi ricopre circa una decina di incarichi pubblici: oltre ad essere assessore alla Bellezza  di Viterbo, è anche sindaco di Sutri, prosindaco di Urbino, Commissario per le Arti di Codogno, consigliere regionale della Lombardia presidente della Fondazione Ferrara Arte, del Mart di Trento, del Mag di Riva del Garda e della Gipsotheca del Canova e, dallo scorso ottobre, anche sottosegretario alla Cultura del governo Meloni. Giunto al termine del mandato da primo cittadino, si è candidato alle prossime elezioni come sindaco di Arpino, piccolo centro in provincia di Frosinone.

Sgarbi e le dichiarazioni su fascismo e Mussolini

Proprio lui, più volte, si è espresso in maniera ambigua sul Ventennio fascista: "Ha fatto anche cose buone", aveva dichiarato su Mussolini riferendosi alla Treccani, all'Inps e all'Accademia dei Lincei. Poi aveva rincarato la dose: "Il fascismo non è di per sé il male, il fascismo è una scelta politica discutibile e sbagliata – aveva aggiunto a La Zanzara – Che sia meglio di Di Maio qualunque ministro del fascismo, non c'è dubbio. Qualunque fascista di quegli anni era un ministro che sapeva quello che faceva".

Fino ad arrivare alla fine dello scorso anno, quando a Non è l'arena, ha apostrofato uno studente: "Dici cazzate, sei antidemocratico! Tu sei fascista! La Russa non ha i busti di Mussolini in casa, capra! Bugiardo! E se ce li ha, possono essere opere d'arte", gli aveva urlato durante la trasmissione televisiva.

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