Ferimento di Manuel Bortuzzo, le motivazioni della Cassazione: “Leciti dubbi sulla premeditazione”
Sul ferimento di Manuel Bortuzzo la Suprema Corte di Cassazione hanno accolto il ricorso dei due imputati Lorenzo Marinelli e Daniel Bozzano, rispetto all'aggravante della premeditazione. Per i giudici infatti, come espresso nelle motivazioni della sentenza riportate da Adnkronos, è lecita la critica rispetto all'ipotesi avanzata in quanto "sotto il profilo logico-giuridico appare assolutamente problematico individuare, nella situazione descritta, un lasso di tempo apprezzabile nel corso del quale gli imputati potessero essere indotti a una ponderata riflessione sulla decisione appena assunta". Ora i due imputati che torneranno presto in aula nel processo bis disposto il 14 dicembre scorso, sperano che i giudici d'Appello escludano l'aggravante della premeditazione e che possano ottenere un'ulteriore riduzione della pena. In questo frangente il papà di Manuel, Franco, aveva commentato: "Abbiamo fiducia nella giustizia".
Il ferimento di Manuel Bortuzzo
A sedere al tavolo degli imputati sono Lorenzo Marinelli e Daniel Bozzano, ritenuti presunti responsabili del ferimento a colpi di pistola del nuotatore ventenne nel febbraio 2019 nel quartiere Axa, rimasto poi paralizzato alle gambe e che da quel giorno non piuò più camminare. Era la notte tra il 3 e il 4 febbraio del 2019 quando Manuel e la sua ex fidanzata si trovavano in strada nei pressi di un distributore di sigarette vicino Piazza Eschilo. Marinelli e Bazzano dopo la rissa in un pub sono saliti in sella ad uno scooter e hanno sparato in strada per un regolamento di conti, colpendo il ragazzo alla schiena. Entrambi finiti a processo sono stati condannati in primo grado con rito abbreviato a sedici anni per tentato duplice omicidio premeditato e porto, detenzione e ricettazione d'arma da fuoco. In appello la condanna è stata ridotta a quattordici anni e otto mesi. Una riduzione avvenuta quando i giudici di secondo grado hanno fatto cadere l'accusa di tentato omicidio premeditato nei confronti dell'ex fidanzata del nuotatore.