Femminicidio Sula, l’amico di Samson: “Diceva ‘Le ragazze scompaiono e danno sempre la colpa agli ex”
"Ho accompagnato Mark in questura dopo la scomparsa di Ilaria. Quando è uscito ha detto: ‘Come è possibile che le persone scompaiono e poi la colpa è sempre degli ex fidanzati'". K. è uno degli amici più stretti di Mark Samson, il 23enne che ha ucciso Ilaria Sula, con la quale aveva avuto in passato una relazione. Il ragazzo ha ospitato Samson a casa sua i giorni dopo il delitto: non sapeva quello che era accaduto, e pensava che l'amico avesse bisogno solo di un po' di sostegno dopo la fine della sua storia. K. è uno dei ragazzi fermati in macchina con Samson la sera del primo aprile, e sul quale sono stati condotti accertamenti per capire se abbia aiutato in qualche modo l'amico. Ma il giovane sembra non avere nulla a che fare con il delitto: non aveva idea di quello che aveva fatto Samson, anche se alcune cose gli erano parse strane.
In un'intervista rilasciata a la Repubblica, K. racconta di aver ospitato Samson a casa sua. "Mi ha chiesto ospitalità perché diceva: ‘Sono triste, Ilaria mi ha lasciato'. Poi, quando uscivamo la sera, rideva e scherzava come sempre. Aveva la patente di Ilaria nel portafogli. Il 30 marzo l’ho accompagnato anche in questura, quando è uscito si è lamentato: ‘Come è possibile che le persone scompaiono e poi la colpa è sempre degli ex fidanzati'", ha raccontato al quotidiano. "Mark è venuto da me il 28, aveva pochi vestiti in un sacchetto, quando ho aperto gli occhi il 29 stava parlando al telefono con il fratello di Ilaria. Mi ha detto solo: “È scomparsa ma come è possibile?”. Poi è rimasto in silenzio". Il giovane ha notato che nel portafoglio di Samson c'era la patente di Sula: "Lui mi ha detto: ‘Ce l’ho io perché Ilaria non ha il portafogli e mi fa sempre tenere le cose a me'".
K. ha appreso della scomparsa di Ilaria Sula dai post delle sue coinquiline. "Non ho mai visto Mark con due telefoni, quando ci ha fatto vedere il finto post di Ilaria: ‘Sto bene' inconsciamente mi sono detto: ‘Che strano. Perché invece di chiamare, fa un post su Instagram, non è normale'". Pochi giorni dopo, la fine della messinscena e l'arresto di Samson, ora in carcere a Regina Coeli con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere.
