Femminicidio Martina Scialdone, uccisa davanti al ristorante al Tuscolano: chiesto l’ergastolo per l’ex
Condanna all'ergastolo. È quanto ha chiesto oggi la Procura per Costantino Boniauti, l'uomo che ha ucciso a colpi di pistola la ex Martina Scialdone davanti ad un ristorante del Tuscolano. Ad avanzare la richiesta la pm, una volta individuato il movente: Bonaiuti non voleva accettare che Martina Scialdone lo avesse lasciato e che avesse iniziato a frequentare un'altra persona. Questo il motivo che lo avrebbe portato a sparare contro la giovane avvocata.
La pm e la richiesta dell'ergastolo
Nel processo per omicidio resta, invece, il dubbio sulla premeditazione. A spostare l'ago della bilancia, in questo caso, la presenza di un gps installato da Bonaiuti, con cui Scialdone era costantemente monitorata negli spostamenti, da mesi.
Nel corso della sua requisitoria, inoltre, la pm ricorda la testimonianza del fratello della ragazza che ha assistito al femminicidio quella tragica sera, arrivato sul posto dopo una telefonata da parte della sorella.
I colpi di pistola davanti al ristorante: "Dove vai, tanto sei morta"
I fatti risalgono alla serata del 13 gennaio del 2023. I due, che avevano chiuso da qualche tempo la loro relazione, si sono dati appuntamento davanti ad un locale al Tuscolano. Avrebbero iniziato a litigare subito poco dopo l'incontro, creando anche parecchia confusione all'interno del locale. Una volta fuori, davanti al ristorante, ha estratto una pistola e le ha sparato. "Lei era agonizzante in terra, l'ha colpita senza pietà", ha dichiarato una testimone. Secondo un altro testimone, invece, il killer vedendola allontanarsi, prima di sparare,le avrebbe detto "Dove vai tanto sei morta". Ancora da appurare perché, nonostante i problemi psicologici di cui avrebbe sofferto Bonaiuti, non gli fosse stato tolto il porto d'armi.