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Femminicidio Ilaria Sula a Roma

Femminicidio Ilaria Sula, dubbi sui complici di Samson: si allarga la cerchia dei sospettati

Al momento gli unici indagati nell’ambito dell’inchiesta per il femminicidio di Ilaria Sula sono l’ex Mark Samson e la madre Nors Manlapaz, accusata di occultamento di cadavere. Gli inquirenti vogliono verificare se il killer sia stato aiutato da qualcun altro nel disfarsi del corpo senza vita della giovane.
A cura di Natascia Grbic
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Continuano le indagini degli agenti della Polizia di Stato sul femminicidio di Ilaria Sula, la 22enne uccisa dall'ex fidanzato Mark Samson. Due giorni fa un nuovo sopralluogo nella casa dove è avvenuto il delitto, con gli investigatori che hanno sequestrato le ciabatte della madre, Nors Manlapaz. Le pantofole, infatti, sarebbero sporche di sangue. Che la donna abbia aiutato il figlio dopo aver ucciso la ragazza è assodato: è stata lei stessa a confessarlo, spiegando di aver pulito la stanza di Samson e il resto della casa dalle tracce di sangue della giovane. Non ha aiutato il ragazzo a ucciderla: ha sentito dei rumori provenire dalla stanza, e quando è entrata ha trovato la giovane priva di vita. Per questo è indagata solo per occultamento di cadavere. Non è invece indagato il padre: al momento del femminicidio non era in casa, e non sarebbe stato messo al corrente di quanto accaduto.

Il sospetto degli inquirenti, sin dall'inizio, è che qualcuno abbia aiutato Samson a disfarsi del corpo di Sula. Per questo sono in corso indagini serrate sui tabulati telefonici, e si stanno acquisendo le immagini delle telecamere di sorveglianza sul percorso che va da via Homs 8 al bosco di Poli dove il 23enne ha abbandonato il corpo senza vita della ragazza.

Mark Samson ha inviato una lettera ai genitori di Ilaria Sula, chiedendo scusa. Parole che sono state immediatamente respinte al mittente da Gezime e Flamur Sula, che hanno dichiarato: "Le scuse non esistono. Non ci sono scuse e quello che ha scritto non mi interessa. Ha perso tempo". E ancora: "La lettera non ce la aspettavamo in questo momento. Magari tra 30 o 40 anni ma non adesso. Dice che sta piangendo, ma noi sono venti giorni che stiamo piangendo per nostra figlia. Ilaria non meritava questa fine. Era meravigliosa e non è difficile non scordarla. Non ce la fa la città di Terni e l'Italia. Le scuse non esistono. È stato un tradimento, se amo una persona non è che l'ammazzo e poi dico che l'amo".

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