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Femminicidio Civitavecchia: strangola l’ex compagna in strada. L’uomo aveva il braccialetto elettronico

L’uomo è stato arrestato: aveva un braccialetto elettronico, ma non gli ha impedito di aggredire e strangolare l’ex compagna. La procura: “Purtroppo la vittima è risultata sprovvista del cellulare”.
A cura di Redazione Roma
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Il corpo senza vita di una donna è stato rinvenuto alle 2.30 del mattina di ieri, venerdì 18 ottobre, in un'area isolata nel parcheggio della stazione di Civitavecchia. La vittima è stata trovata in un casotto abbandonato, un omicidio che non è stato subito ricondotto dagli investigatori all'ex compagno di Camelia Ion, 56enne di nazionalità romena che viveva in uno stato di estrema indigenza. L'arresto di Lucian Tuduran, anche lui di nazionalità romena, conferma invece che si tratterebbe di un femminicidio. La donna già aveva denunciato l'ex compagno per atti persecutori, e per questo l'uomo aveva il braccialetto elettronico. Ma questo non lo ha fermato, mentre è stato confermato che la donna non aveva il cellulare con cui dare l'allarme.

"Nonostante le precauzioni adottate e imposte dal caso, mentre lo strumento elettronico del braccialetto e del cellulare sono stati trovati in possesso del presunto assassino, purtroppo la vittima è risultata sprovvista del cellulare, pure assegnatole, così impedendo la funzione di segnalare per tempo la presenza nelle immediate vicinanze della vittima del suo probabile aguzzino", sottolinea la Procura di Civitavecchia in una nota

"La vittima, così come il suo presunto assassino, dai primi accertamenti, sono risultati entrambi etilisti e senza fissa dimora. Indagini tecniche e le prime informazioni raccolte hanno consentito di indirizzare le indagini sulla persona poi fermata", si legge nel comunicato che sottolinea come sia una vicenda di "allarmante e di eccezionale gravità", visto e considerato che l'uomo era sottoposto a una misura cautelare che avrebbe dovuto garantirne la sicurezza.

Il femminicidio di Camelia Ion arriva dopo l'omicidio di Celeste Palmieri a San Severo in provincia di Fioggia. La donna prima di essere uccisa aveva informato i carabinieri che, incontrando il marito Mario Furioil braccialetto elettronico non si era attivato. Mario Furio, ex agente della penitenziaria, poche ore dopo l'aggrediva uccidendola.

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