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Fedez inaugura casa famiglia con l’assessore Zevi ma lo attacca: “Politici bravi a tagliare nastri”

L’assessore Zevi risponde alla critica di Fedez: “Caro Fedez, peccato usare questa giornata di festa per polemiche senza senso. I dissing qualunquisti andranno pure di moda, ma la storia de “La Casa di Andrea” ne vale assai di più”.
A cura di Enrico Tata
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Fedez ha partecipato all'inaugurazione della Casa di Andrea, una casa di accoglienza per famiglie e bambini affetti da patologie gravi. Il villino di via Giuseppe Lazzati a Roma, confiscato alla criminalità organizzata e affidato a Roma Capitale, è stato trasformato in casa per piccoli pazienti anche grazie alla Fondazione Fedez, che ha scelto di sostenere e finanziare questo progetto. E alla presentazione del nuovo centro ha partecipato, insieme all'assessore capitolino al Patrimonio, Tobia Zevi, proprio il rapper milanese.

"Per me e per chi, con me, lavora nella Fondazione Fedez, inaugurare questo spazio è un momento che ci riempie di gioia. Questo rifugio è pensato per i bambini e le loro famiglie, che spesso si trovano ad affrontare sfide enormi. Vogliamo che ogni bambino possa sentirsi al sicuro e amato, e che questa casa diventi un simbolo di speranza e solidarietà", ha dichiarato Fedez. Ma poco dopo, però, il rapper ha contestato l'assessore Zevi su Instagram: "Ringrazio tutte le istituzioni presenti oggi, quando c'è da tagliare i nastri sono sempre fortissimi".

E a sua volta l'assessore Zevi ha risposto su Twitter all'attacco subito dal rapper: "Caro Fedez, peccato usare questa giornata di festa per polemiche senza senso. I dissing qualunquisti andranno pure di moda, ma la storia de “La Casa di Andrea” ne vale assai di più. Buona domenica a te, a tutte e tutti". E ancora, su Facebook:

Penso che sia un vero peccato usare questa giornata di festa, avvenuta anche grazie al tuo prezioso contributo, per polemiche senza senso, ma forse sui social si usa fare così.Voglio solo dirti una cosa che riguarda non me, ma le istituzioni: il lavoro che in tanti svolgiamo sui beni confiscati alla criminalità organizzata non è fatto solo di nastri tagliati e applausi, ma anche e soprattutto, in giro per l'Italia, di minacce, intimidazioni, auto blindate, e persone coraggiose, dentro e fuori le istituzioni, che non si fanno impaurire dalle mafie e vanno avanti con progetti importanti come quello che abbiamo presentato oggi, rischiando e partecipando.

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