Fedez accusato di calunnia dal Codacons: il pm chiede non luogo a procedere
Fedez batte Codacons. Nel corso dell'udienza di oggi, lunedì 6 maggio 2024, il pm di Roma ha chiesto il non luogo a procedere nei confronti del rapper, imputato con l'accusa di calunnia ai danni del Codacons. Il pm oggi ne ha chiesto l'assoluzione dopo che, come chiesto dai suoi avvocati difensori, il rapper per un'ora e mezza ha risposto alle domande della gup Marisa Mosetti, nel corso dell'udienza preliminare.
Fedez imputato dopo la denuncia al Codacons
Fedez, al secolo Federico Lucia, nel 2020 aveva accusato il Codacons di aver inserito all'interno del sito un banner che riteneva ingannevole: i fondi raccolti dalla società non sarebbero stati impiegati per costruire reparti ospedalieri per i malati di Covid. Notata l'inserzione, si era rivolto ai carabinieri segnalando la società. La procura di Roma aveva chiesto all'inizio l'archiviazione del caso, respinta dal tribunale. Così è scattata l'imputazione coatta con l'accusa di calunnia nei confronti della società.
"Nella stessa denuncia-querela il Lucia, inoltre, accusa falsamente il Rienzi (presidente del Codacons, ndr) aver utilizzato espressioni lesive della propria reputazione, nell'ambito di un comunicato stampa del 24.3.20 e di diversi video pubblicati su Youtube il 28.3.20, 29.3.20 e 30.3.20, in parte riferibili alla vicenda della raccolta fondi sopra indicata, in cui il Rienzi rivendicava invece la correttezza del proprio operato quale legale rappresentante del Codacons", è quanto si legge nel capo d'imputazione nei confronti di Fedez.
L'intervento di Fedez
Arrivato a Roma questa mattina, davanti a piazzale Clodio Fedez si è detto sereno: "Mi sembra di essere ad un'interrogazione a scuola: non dico nulla altrimenti mi dimentico quello che devo dire, adesso devo rimanere concentrato".
Una volta sporta denuncia querela ai carabinieri nei confronti del Codacons per pubblicità ingannevole, Fedez aveva motivato la sua decisione anche con un comunicato condiviso sui suoi canali social, compreso Youtube in cui spiegava le ragioni che lo avevano spinto ad un gesto del genere.