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Omicidio Marco Vannini

Federico Ciontoli in un video: “Marco non perdeva sangue, per me impossibile capire cosa accadeva”

In un nuovo video pubblicato su Facebook, Federico Ciontoli parla della sera in cui è morto Marco Vannini, ucciso dal padre Antonio con un colpo di pistola. “Da esterno per me era impossibile capire cosa stesse accadendo. Ho chiamato il 118 convinto fosse un attacco di panico, figuriamoci se avessi visto il sangue e saputo dall’inizio che c’era in gioco un colpo di pistola”.
A cura di Natascia Grbic
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"La maggior parte delle cose raccontate da tv, riviste e giornali sono state strumentalizzazioni. Si è detto che Marco ha perso litri di sangue. Chi dice questa cosa sa bene che la maggior parte delle persone che ascoltano immaginano che in casa c'era sangue dappertutto. È falso, la perizia medica ha mostrato che si è trattato purtroppo di emorragia interna". Lo ha detto Federico Ciontoli in uno dei nuovi video pubblicati su Facebook, in cui ha dichiarato che risponderà punto per punto a tutte le domande che gli vengono poste. Questa volta al centro del discorso c'è la questione del ‘sangue', che tanto ha fatto discutere dentro e fuori dall'aula di Tribunale. La famiglia Ciontoli ha sempre detto che Marco non ha perso sangue. Diversa la versione della famiglia di Marco Vannini, che non crede verosimile che il figlio non abbia perso sangue quella notte dopo lo sparo. "Da esterno per me era impossibile capire cosa stesse accadendo – continua Ciontoli – Ho chiamato il 118 convinto fosse un attacco di panico, figuriamoci se avessi visto il sangue e saputo dall'inizio che c'era in gioco un colpo di pistola. Solo in un secondo momento vidi alcune gocce di sangue e fu proprio quello, insieme al suo peggioramento e al fatto che diceva cosa apparentemente senza senso, che mi spinsero a dubitare fosse un attacco di panico e cercare di capire cosa fosse successo. Anche le perizie dicono che dall'esterno, soprattutto per chi non avesse esperienze mediche, era impossibile capire cosa stesse accadendo. E anche i medici non riuscivano a spiegarsi quei sintomi e quelle reazioni".

Ciontoli: "Marco urlava ‘scusa Massi'"

Un altro punto toccato da Federico Ciontoli nel video è quello delle urla di Marco. "Quando le condizioni di Marco peggiorarono e iniziai a dubitare della versione di mio padre e cercai di capire cosa fosse successo, lui diceva ‘scusa Massi'. Ci sono state strumentalizzazioni incredibili intorno a questa frase, utili soprattutto per chi sosteneva ci fosse stato un litigio. Anche il medico ha detto che Marco chiedeva di Massimo, l'infermiere del Pit diceva che Marco chiedeva di Massi. Perché continuare per così tanto tempo a strumentalizzare queste affermazioni. Senza contare che anche i vicini quella sera non hanno sentito litigi".

Il 3 maggio la Cassazione

Marco Vannini è morto la notte tra il 17 e il 18 maggio a Ladispoli. Il giovane è stato ucciso con un colpo di pistola da Antonio Ciontoli, il padre della fidanzata Martina e di Federico, che in quel momento si trovava in casa con tutta la famiglia insieme alla sua ragazza (assolta nel processo). La Corte di Appello bis lo ha condannato a nove anni e quattro mesi per concorso anomalo in omicidio volontario. Il 3 maggio, l'ultima parola alla Corte di Cassazione, che deciderà se confermare o meno la sentenza.

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