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Fascia Verde, Rocca spiega perché non ha ancora approvato le modifiche alla Ztl proposte da Gualtieri

Le regole di accesso alla nuova Fascia Verde dovrebbero cambiare rispetto alla prima delibera firmata dal sindaco Gualtieri. Ma l’ok della Regione Lazio tarda ad arrivare.
A cura di Enrico Tata
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Nelle scorse settimane Roma Capitale ha presentato alla Regione Lazio una serie di modifiche ai divieti di accesso alla Fascia Verde. La prima delibera firmata da Gualtieri è stata sommersa da critiche e così il Campidoglio ha deciso di tornare sui suoi passi e ripiegare su regole più ‘morbide'. 

L'ok definitivo alle nuove soluzioni spetta alla Regione e oggi Rocca ha spiegato perché il via libera ancora tarda ad arrivare. "Stiamo lavorando per ottenere il saldo zero. Il saldo delle emissioni non può  variare, però occorre trovare soluzioni che abbiano un impatto minore sulla vita della popolazione. Noi siamo blindati da un accordo che Zingaretti firmò nel 2018 con il ministero dell'Ambiente. Se non modifichiamo a monte questo accordo non possiamo procedere a dare nessun via libera al Comune di Roma. I miei tecnici stanno lavorando con il ministero dell'Ambiente per questa soluzione, a giorni dovremmo averla", ha spiegato Rocca.

Ebbene l'accordo in questione si chiama "Accordo di programma per l'adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell'aria nella Regione Lazio" ed è stato firmato a novembre 2018 dall'allora presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

Il documento è stato firmato perché Roma è stata sanzionata più volte dall'Unione Europea per gli sforamenti nei livelli di Pm10, polveri sottili, e No2, biossido di carbonio (ed il traffico veicolare è il parametro che maggiormente contribuisce ai superamenti di No2).

Si legge all'articolo 1 dell'accordo:

Con il presente accordo le Parti, considerata la specificità meteoclimatica e orografica della Zona Valle del Sacco e la specificità dell'Agglomerato di Roma nel territorio della Regione Lazio, individuano una serie di interventi comuni da porre in essere, in concorso con quelli previsti dalle norme e dal piano della qualità dell'aria vigenti, nel quadro di un'azione coordinata e congiunta, nei settori maggiormente responsabili di emissioni inquinanti, ai fini del miglioramento della qualità dell'aria e del contrasto all'inquinamento atmosferico.

Addirittura nell'accordo era prevista la limitazione alla circolazione per le automobili diesel Euro 4 entro il 1 novembre 2020 e le Euro 5 entro il primo novembre 2024. La limitazione agli Euro 4 contenuta nella prima delibera di Gualtieri era prevista per novembre 2023, cioè tre anni dopo rispetto a quanto prevedeva l'accordo del 2018.

Limitazione, si leggeva ancora nell'accordo, "si applica prioritariamente nei centri urbani con popolazione superiore a 10.000 abitanti presso i quali opera un adeguato servizio di trasporto pubblico locale, ricadenti nelle Zone di cui all'allegato I presso le quali risulta superato uno o più dei valori limite del PMIO o del biossido di azoto NO2".

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