Farmacista aggredita mentre fa i tamponi: “Mi ha urlato il Covid non esiste, poi sputato addosso”
Valentina ha 27 anni e lavora in una storica farmacia del quartiere Testaccio a Roma, la Farmacia De Angelis di via Marmorata, all'esterno della quale si trova un gazebo dove vengono eseguiti i tamponi rapidi per l'individuazione della Covid-19. Lavora qui da tre anni e dal novembre dello scorso anno tra le sue mansioni c'è anche quella di fare, in determinati turni, i tamponi tramite i quali si può tra le altre cose ottenere il passaporto vaccinale per 48 ore.
La giovane farmacista stava al suo posto lo scorso mercoledì, quando nel gazebo ha fatto irruzione una donna aggredendola. Per questo oggi ha ricevuto la solidarietà dell'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato. Valentina ha raccontato quanto le è accaduto al quotidiano il Messaggero "Quella donna è entrata nel gazebo e ha iniziato a insultarmi. Urlava contro di me: Sei schiava della dittatura sanitaria anche tu, il Covid non esiste. Poi la situazione è degenerata e mi ha sputato addosso. Sono dovuti intervenire i miei colleghi e allora si è allontanata".
E non sarebbe la prima volta che riceve insulti, e in particolare modo nelle ultime settimane le cose sono peggiorate: "Noi farmacisti, dall'inizio della pandemia, siamo sempre stati in prima linea al servizio di tutti. Non capiamo questa ondata di odio". Il gazebo dei tamponi è stato anche vandalizzato da ignoti con il favore della notte.
D'Amato: "Chiederò più controlli farmacie e hub vaccinali"
Sulla vicenda come detto è intervenuto anche l'assessore regionale Alessio D'Amato: "Desidero esprimere la solidarietà a Valentina la giovane farmacista di Testaccio per l'aggressione subita e a tutte le farmacie che hanno subito attacchi in questi mesi. Le farmacie hanno svolto e stanno svolgendo un ruolo fondamentale di contrasto alla pandemia con oltre 150 mila richiami già somministrati e sono un presidio assolutamente indispensabile per i tracciamenti con oltre 3 milioni di tamponi effettuati". L'esponente della giunta Zingaretti ha poi sottolineato la necessità di aumentare i controlli "nei confronti delle farmacie e di tutti i punti sensibili della campagna di vaccinazione", perché "chi fa il proprio lavoro al servizio degli altri va tutelato e non può essere oggetto di insulti e aggressioni".