Falsi certificati di vaccinazione Covid: Pippo Franco e altri 26 rischiano il processo
La procura di Roma ha chiuso l'indagine che vede protagonista Pippo Franco e altre 26 persone, tra cui il medico di base Natale Cirino Aveni, con l'accusa di falso in atto pubblico. La scoperta dei Nas dopo una segnalazione su una discrepanza dal numero di dosi a disposizione del medico e quelle che ha dichiarato di aver somministrato in più. L'attore simbolo del Bagaglino è tra gli altri accusato di aver prodotto un falso certificato vaccinale, per ottenere il Green Pass senza mai aver davvero effettuato la vaccinazione per il Covid-19.
Aveni era stato arrestato nel marzo dello scorso anno e posto ai domiciliari. Successivamente aveva tentato di dare la colpa agli "hacker"per le avvenute registrazioni. Anche Pippo Franco in un primo momento aveva detto di "poter spiegare tutto" e di aver davvero fatto le prime due dosi di vaccino regolarmente, e di essere stato"incastrato" dalle dichiarazioni di altri pazienti del medico di base.
Ora il rischio è che l'attore debba spiegare tutto sì, ma davanti a un giudice nel corso di un procedimento penale se si procederà con il rinvio a giudizio. Pippo Franco non solo avrebbe prodotto gli atti della mai avvenuta certificazione, ma si sarebbe recato addirittura a fare, questa volta davvero, la terza dose, senza informare il personale sanitario dell'avvenuto sequestro del green pass. Avrebbe così ingannato il personale della Asl.
Finte malattie per ottenere permessi Ztl
Ci sono anche undici degli indagati che sono anche accusati di truffa, per essersi fatti certificare finte malattie così da ottenere il tagliando d'ingresso alla Ztl e non avere limiti alla circolazione nel centro di Roma.