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Falsi carabinieri truffano una coppia di anziani: fermati due giovani con 15mila euro

Si sono finti un carabiniere e la persona incaricata di recuperare il denaro necessario a evitare al figlio della coppia di essere denunciato per aver causato un grave incidente stradale: bloccati dalla polizia, hanno provato a disfarsi del bottino ma senza riuscirci.
A cura di Simone Matteis
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Getty Images
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Prima si sono finti carabinieri, poi si sono fatti consegnare 15mila euro in contanti da una coppia di anziani per evitare che figlio venisse denunciato. Un modus operandi arcinoto quello messo in atto da due giovani originari di Napoli, uno dei quali minorenne, nelle campagne di Torre Alfina, frazione di Acquapendente, in provincia di Viterbo.

"Paga o tuo figlio verrà denunciato"

I fatti risalgono a mercoledì 3 ottobre: la coppia di anziani era stata raggiunta al telefono da un uomo che, spacciandosi per un maresciallo dei carabinieri, aveva fatto credere ai coniugi che loro figlio avesse causato un incidente stradale nel quale era rimasta coinvolta una donna e il suo bambino, rimasto gravemente ferito a seguito dello scontro. Gli anziani genitori avrebbero dovuto quindi consegnare 15mila euro in contanti per evitare che il figlio venisse denunciato: una persona incaricata dal maresciallo sarebbe passata di lì a poco a ritirare i soldi, proprio sotto la loro abitazione.

Inutili i tentativi di disfarsi del bottino

Gli agenti della squadra mobile di Viterbo – quelli veri – stavano effettuando dei controlli nella zona in cui vivono i due anziani perché allertati della possibilità che potessero avvenire delle truffe a domicilio, proprio come quella che si era consumata pochi istanti prima. Una macchina con a bordo due giovani che transitava in una zona piuttosto isolata ha attirato l'attenzione degli agenti: una volta fermati, uno dei due presenti all'interno della vettura ha gettato dal finestrino un borsello al cui interno i poliziotti hanno trovato la bellezza di 15mila euro in contanti, esattamente la cifra sottratta con l'inganno alla coppia di anziani.

I due giovani sono stati portati in questura a Viterbo: per il maggiorenne sono scattati gli arresti per il reato di truffa aggravata, il minorenne è stato invece sottoposto alla misura di accompagnamento a seguito di flagranza e affidato in custodia alla madre, che nel frattempo lo aveva raggiunto da Napoli. Tutto il denaro è stato infine restituito ai legittimi proprietari.

Stessa truffa, stesso esito a Castel Gandolfo

Meno di un mese fa, il 15 settembre, una truffa analoga ai danni di un'anziana di Castel Gandolfo: in quell'occasione un uomo, anch'egli originario di Napoli, era giunto in taxi dal capoluogo campano fino ai Castelli Romani fingendosi prima un carabiniere, quindi l'avvocato incaricato di recuperare una cifra di 3.000 euro per evitare che il figlio della donna venisse denunciato per aver causato un incidente stradale. Anche in quel caso, proprio come per i due giovani fermati a Torre Alfina, le forze dell'ordine erano riuscite a bloccarlo in flagranza mentre aveva ancora con sé tutti i soldi estorti all'anziana signora.

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