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Fabbrica di bombe ad Anagni, la deputata Fontana (M5S): “Ministero non sa nulla su rischi ambientali”

Il Ministero dell’Ambiente chiamato a rispondere sulla conversione dell’ex stabilimento Winchester in una fabbrica di esplosivi ad uso militare non chiarisce sui rischi ambientali per la zona di Anagni. Per il Ministero i controlli spettano al Comitato Tecnico Regionale, che deve analizzare la proposta avanzata dalla società Knds Ammo Italy.
A cura di Enza Savarese
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Il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica non chiarisce sui possibili rischi ambientali nell'ex stabilimento Winchester ad Anagni. Oggi, mercoledì 9 aprile, in Commissione ambiente si è discusso sulla possibile conversione dell’ex stabilimento Winchester in una fabbrica di esplosivi ad uso militare.

La questione è stata avanzata con un’interrogazione a risposta immediata da parte di Ilaria Fontana, vicepresidente del Movimento 5 stelle alla Camera, che ha esternato i timori ambientali legati alle volontà dell’azienda di munizioni, Knds Ammo Italy di trasformare l’industria ad Anagni nella nuova sede di produzione di nitrogelatina, una sostanza esplosiva usata per fabbricare armi.

La non risposta del Ministero dell’Ambiente sui rischi ambientali sull’ex stabilimento Winchester

Il Ministero dell’Ambiento ha definito l’ex stabilimento Wincheaster come un sito già classificato “come stabilimento di soglia superiore”. Lo ha dichiarato durante la Commissione ambiente, che si è tenuta questo pomeriggio, mercoledì 9 aprile, alla Camera dei deputati.

Per il Ministero quindi nell’industria di Anagni sono già in atto controlli da parte del Comitato Tecnico Regionale sui possibili rischi ambientali. Per la deputata pentastellata Ilaria Fontana, che ha presentato il quesito in Commissione Ambiente, si tratta di “una non risposta. Il Ministero non sa nulla”, ha dichiarato a Fanpage.it e ha promesso nuovi interrogazioni parlamentari anche agli altri Ministeri.

Nella giornata di lunedì, 7 aprile, la deputata 5 Stelle aveva già presentato un’interrogazione parlamentare scritta anche ai Ministeri di Difesa ed Esteri, senza ricevere tuttavia risposta. Quella avvenuta oggi in Commissione ambiente è la prima risposta ufficiale del Governo sulla questione.

Ex stabilimento Winchester: da industria demilitarizzata a fabbrica di armi

La proposta del progetto, avanzata dall'azienda multinazionale franco-tedesca Knds Ammo Italy, è stata presentata alla Regione Lazio, che ne dovrà ora decidere l’eventuale approvazione. La proposta avanzata dalla società si inserisce nell’ASAP, il programma europeo approvato dal Consiglio Ue per accelerare la produzione di munizioni da inviare in Ucraina.

Il nuovo possibile fine militaristico dello stabilimento di Anagni ha generato non poca preoccupazione nella zona. In particolare dal punto di vista ambientale. Il comune insieme ad altri 19 fa parte dal 2016 è Sito di Interesse Nazionale del Bacino del Fiume Sacco. Qui dal 2019 con i 53 milioni di fondi finanziati dal Movimento 5 stelle sono in atto lavoro di bonifica per risanare un territorio fortemente danneggiato da anni di inquinamento. Lo stabilimento si trova infatti all’interno dell’area boschiva che si estende tra l’autostrada e la Casilina, a pochi passi dall'autogrill "La Macchia”, vicino a zone abitata ed aree agricole.

Il progetto ora attende l'approvazione della Regione Lazio 

È proprio sulle questione ambientale che oggi si è discusso alla Camera. La deputata pentastellata Ilaria Fontana auspicava rassicurazioni e delucidazioni sui piani di bonifica in atto nella zona. Una rassicurazione che però non c’è stata. Per il Ministero dell’Ambiente i controlli spettano al Comitato Tecnico Regionale, istituito presso il Ministero dell’Interno. Spetterebbe quindi alla Regione Lazio valutare i rischi ambientali con l'analisi del progetto già presentato dalla società Knds Ammo.

A Fanpage.it la vicepresidente del Movimento 5 stelle alla Camera aveva già annunciato di voler interrogare il ministro dell’ambiente sui potenziali pericoli per la salute delle persone residenti della zona. “Tutelare la salute dei cittadini deve essere una prerogativa del Governo, che deve garantire trasparenza con le comunità locali”, aveva dichiarato. Ora la deputata promette di seguire la vicenda anche interrogando gli organi regionali.

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