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Fa uccidere il marito ingaggiando tre killer con la sorella: “Mi maltrattava, non lo sopportavo più”

Elisabetta Bacchio e sua sorella avrebbero pianificato l’omicidio di Salvatore Bramucci. Agli inquirenti ha detto che il marito la maltrattava ed era stanca.
A cura di Alessia Rabbai
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Salvatore Bramucci e sua moglie Elisabetta Bacchio
Salvatore Bramucci e sua moglie Elisabetta Bacchio

"Non lo sopportavo più". Ci sarebbero maltrattamenti all'origine dell'idea maturata in Elisabetta Bacchio di far uccidere il marito Salvatore Bramucci. Alla sorella che l'avrebbe aiutata a far fuori il cognato raccontava che "era stanca della sua gelosia e di stare segregata in casa". Il Messaggero ricostrusce il quadro all'interno del quale sarebbe stato premeditato il delitto per il quale sia le sorelle che i tre killer assoldati ora si trovano in carcere. Elisabetta sè ristretta nel carcere di Civitavecchia, arrivata la misura di custodia cautelare disposta dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Viterbo.

L'omicidio di Salvatore Bramucci come ricostruito finora si inserisce in un piano escogitato tra sorelle. Elisabetta Bacchio, quarantasei anni, aveva spostato Bramucci vent'anni prima e la coppia era andata a vivere nel Comune di Soriano del Cimino, in provincia di Viterbo. Lui, appartenente all'ambiente della malavita, come la donna ha spiegato agli inquirenti, la limitava nella sua libertà, la costringeva a stare in casa ed era così geloso da aver reso la sua vita "un inferno". Ha raccontato tutto alla sorella, che ha deciso subito di sostenerlo nell'impresa e le due avrebbero messo a segno una strategia.

Bramucci il 7 agosto del 2022 quando è stato ucciso si trovava in quel periodo ai domiciliari, aveva orari d'entrata e di uscita prestabiliti. Gli erano infatti concesse sei ore fuori casa e naturalmente la moglie conosceva i suoi spostamenti. Sua sorella aveva assoldato tre killer ai quali venivano comunicati gli orari di Bramucci, Elisabetta le avrebbe dato soldi per pagarli affinché uccidessero il marito. Quindi dietro ai killer ci sarebbe la mente pianificatrice di entrambe, che avrebbero organizzato il delitto. I movimenti di Bramucci erano controllati da un'applicazione installata sullo smarphone. Il cinquantasettenne è stato poi ucciso mentre era all'interno della sua auto vicino casa, raggiunto da sei colpi di pistola.

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