Fa compere durante le ore di 104, autista Cotral licenziato: ma la Cassazione gli dà ragione
Era stato licenziato perché, secondo l'azienda Cotral per cui lavorava, aveva abusato della legge 104, andando a far compere invece di accudire il suocero. Adesso la Cassazione ha ribaltato la sentenza della Corte d'Appello che dava ragione al datore, e ha invece stabilito che l'imputato non ha agito in modo scorretto.
A riportare la notizia è Il Corriere della Sera. "Va tenuto conto – si legge sulla sentenza riportata dal quotidiano – non soltanto delle prestazioni di assistenza diretta alla persona disabile, ma anche di tutte le attività complementari ed accessorie, comunque necessarie per rendere l’assistenza fruttuosa ed utile, nel prevalente interesse del disabile avuto di mira dal legislatore. In questo senso rileveranno le attività (e i relativi tempi necessari) finalizzate ad esempio all’acquisto di medicinali, al conseguimento delle relative prescrizioni dal medico di famiglia, all’acquisto di generi alimentari e di altri prodotti per l’igiene, la cura della persona e il decoro della vita del disabile, o infine alla possibile partecipazione di quest’ultimo ad eventi di relazione sociale, sportiva, religiosa".
L'uomo era stato licenziato da Cotral in seguito a un'indagine avviata dall'azienda proprio per scoprire chi usufruiva in modo non corretto della legge 104. Ai tempi, infatti, circa il 20% dei dipendenti ne faceva uso. Cotral aveva quindi assunto degli investigatori privati per seguirli e verificare se effettivamente fossero insieme al parente disabile. La Cassazione però, ha stabilito che non per forza il caregiver si deve trovare nello stesso luogo del bisognoso, ma poteva usare quel permesso anche per attività inerenti. Come è stato poi nel caso del lavoratore licenziato.