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Expo 2030, davanti al Colosseo potrebbe tornare la statua del Colosso in chiave contemporanea

La statua del Colosso, davanti all’Anfiteatro Flavio, che proprio grazie ad essa deve il nome di Colosseo, potrebbe essere ricostruita in chiave contemporanea per l’Expo 2030.
A cura di Beatrice Tominic
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Foto da Facebook.
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Ricostruire la statua del Colosso che troneggiava davanti all'Anfiteatro Flavio e che ha contribuito a dargli il nome con cui è diventato uno dei monumenti più conosciuti al mondo, Colosseo, in occasione di Roma Expo 2030: questa la proposta lanciata da Luca Josi e Antonio Romano Giornale dell'Arte. Nella proposta dei due, rispettivamente colui che ha curato il recupero del Mausoleo di Augusto e, dall'altra parte, il fondatore di Inarea e esperto di brand design, il colosso verrebbe ricostruito e riproposto con una nuova immagine in grado di collegare la storia archeologica romana all'arte contemporanea, creato da artisti come Damien Hirst, Jeff Koons, Anselm Kiefer, Maurizio Cattelan.

La proposta del Colosso contemporaneo

La ricostruzione del Colosso potrebbe "riconsegnare al mondo un'immagine della inesauribile forza e storia di questa città eterna". E l'Expo 2030 rappresenta una grande occasione per realizzare questa statua: "Sarebbe ideale realizzarla per il 2030: l'Expo rappresenta un'opportunità unica e irripetibile per raccontarsi al mondo, non alimentiamo la scelta di avere l'uomo al centro del racconto – spiegano Romano e Josi – Roma è la città di Vitruvio, siamo il Paese del Rinascimento, crasi di questa centralità dell'Uomo e della riscoperta della Classicità. Perché non dare la possibilità di rivivere quel gigantismo offrendo l'opportunità a una prestigiosa giuria di selezionare un numero a piacere di grandi nomi dell'arte contemporanea capaci di realizzare un'opera temporanea?"

Altre volte in passato questa si è rivelata l'occasione per creare nuovi simboli dal valore artistico immenso: è il caso della Torre Eiffel, proposto per l'Esposizione Universale del 1889 che da opera temporanea divenne uno dei simboli di Parigi.

La statua del Colosso

La statua, voluta da Nerone per raffigurare se stesso, si trovava inizialmente nell'area del tempio di Venere e, soltanto in un secondo momento, è stata spostata dall'imperatore Adriano al piazzale del Colosseo, dedicata al Dio Sole. Venne distrutta probabilmente nel 410, durante il Sacco di Roma oppure durante il terremoto del V secolo. Secondo la testimonianza di Plinio il Vecchio era alto 110 piedi, cioè 35,5 metri, secondo Svetonio 120, cioè 36,6.

La reazione dal Parco Archeologico del Colosseo

L'idea di ricreare una rivisitazione della statua trova interesse anche nella stessa direttrice del Parco Archeologico del Colosseo che, a il Corriere della Sera, ha dichiarato: "Il fatto che si voglia riproporre in chiave contemporanea quel simbolo perduto di Roma mi sembra un'idea di grande interesse – ha detto – Già ne avevamo parlato nel 2019: prima del Covid avevamo commissionato come Parco archeologico al prestigioso artista contemporaneo italiano Edoardo Tresoldi, specializzato in installazioni in metallo e quindi trasparenti, tre ipotesi di ricostruzioni di monumenti romani spariti. Si tratta del Colosso davanti al Colosseo, della Meta Sudans (cioè la fontana di età flavia collocata tra l'Arco di Costantino e il Colosseo distrutta durante il fascismo) e del Septizodium, ai piedi del Palatino: il progetto esiste già, con i disegni e i progetti, ma ha avuto un fermo organizzativo. Le idee ci sono: sarebbe bello un utile e costruttivo confronto".

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