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Ex giocatore della Primavera della Lazio condannato per spaccio: aveva 27 chili di cocaina

Sei anni e dieci mesi di carcere per detenzione e spaccio di sostanze stupefacente è la condanna per l’ex calciatore della Primavera della Lazio Alessandro Corvesi, oggi trentaduenne, arrestato per 27 chili di cocaina nascosti in casa. Droga che gli avrebbe fatto guadagnare fino a 5 milioni di euro.
A cura di Alessia Rabbai
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Alessandro Corvesi, ex giocatore centrocampista della Primavera della Lazio è stato condannato per spaccio a sei anni e dieci mesi di reclusione. Come riporta La Repubblica, è questa la decisione del giudice del Tribunale arrivata ieri, martedì 6 luglio, nei confronti del trentaduenne, nel processo celebrato con il rito abbreviato nel quale è stato assistito dall'avvocato Valerio Lombardi. All'interno della sua abitazione di Acilia a Roma i carabinieri della Compagnia di Ostia hanno trovato nascosti 27 chili di cocaina confezionata in 25 panetti, che sono stati posti sotto sequestro e il denaro proveniente dall'attività illecita, per un totale di 210mila euro, solo una parte in realtà della cifra che avrebbe potuto guadagnare. Una perquisizione che ha portato l'ex giocatore dal 2017 nella squadra Campus Eur 1960 inevitabilmente all'arresto lo scorso 5 febbraio.

Corvesi arrestato a febbraio per spaccio di droga

I militari avevano preso sott'occhio Corvesi da tempo, incensurato ma con precedenti di polizia, fino a quando non hanno bussato alla porta di casa sua nella borgata romana. Tutto sarebbe nato da un controllo di routine, avendone notato i carabinieri uno strano comportamento e hanno voluto vederci chiaro. Da quanto si apprende l'uomo, che da ragazzo militava nella Primavera della Lazio, con il sogno di diventare un professionista del pallone e sfondare nel mondo del calcio, spacciava una quantità ingente di droga, tale da fargli ottenere gudagni per 5 milioni di euro, che custodiva nella sua abitazione e che era destinata ad invadere le piazze di spaccio romane, del litorale e gli ambienti della movida. Gli inquirenti che hanno seguito la vicenda continuano nel frattempo ad indagare, per cercare di risalire ad altre persone del mondo dello spaccio di sostanze stupefacenti capitolino, che potrebbero essere legate a lui.

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