Ex buttafuori condannato a 16 anni per stupro, 17enne lo accusa di stalking e minacce
Un ex buttafuori ventitreenne condannato a sedici anni per lo stupro di una diciassettenne è stato accusato di stalking e minacce. La vittima, un'altra diciassettenne, è pronta a costituirsi parte civile nel processo. L'imputato, difeso dall'avvocato Luigi Mancini, attualmente si trova ristretto nel carcere di Regina Coeli a Roma, dopo l'aggravamento della misura di custodia cautelare, per aver violato l’obbligo di dimora nel Comune di Pomezia.
Un tassista lo ha infatti denunciato per truffa e una studentessa universitaria venticinquenne per stalking. Come riporta Tuscia Web nei confronti dell'ex buttafuori pende una condanna a sedici anni di reclusione, confermati in secondo grado per violenza sessuale e sequestro di persona nei confronti della minorenne. La diciassettenne è stata ascoltata davanti al collegio del Tribunale di Viterbo. Ha raccontato che con l'ex buttafuori si sono conosciuti sui social network e che l'aveva invitata ad andare in discoteca. C'era stato un fidanzamento lampo, che ha visto la coppia bruciare tutte le tappe. Lui, secondo la versione dei fatti riportata dalla giovane – avrebbe cercato di cercato di costringere la minorenne a raggiungerlo in una camera dell’hotel di Ostia.
La sua testimonianza è stata voluta in aula per dimostrare la serialità della condotta dell'imputato. Tra le gravi accuse quella di avrerla minacciata dicendole che avrebbe mandato le foto delle sue parti intime a suo padre, al quale avrebbe detto di aver messo incinta la figlia. La avrebbe inoltre detto “ti pesto di botte, ti brucio viva, ti ammazzo”, minacciandola di ucciderle il padre, di mandare “qualcuno” ad ammazzarlo e di danneggiare la macchina della madre.