Ex Ambassade all’asta, era l’unico cinema per 4 quartieri: deve restare uno spazio culturale
L'ex cinema Ambassade torna all'asta. La sala di via Accademia degli Agiati che si trova nel quartiere della Montagnola, infatti, a causa della crisi economica provocata dalla pandemia è definitivamente chiusa.
Sono passati cinque anni dalla prima messa all'asta del cinema avvenuta nel 2018: in quell'anno, la crisi del gruppo imprenditoriale di Massimo Viperetta Ferrero ha portato degli immobili all'asta giudiziaria. Fra questi, anche i cinema del gruppo Ferrero di Roma, come il cinema Reale di piazza Sidney Sonnino, oggi chiuso definitivamente, l'Adriano in piazza Cavour e l'Atlantic, in via Tuscolana.
L'ex cinema Ambassade
Aperto in origine come proprietà indipendente e poi acquisita dal Gruppo Ferrero, l'ex sala cinematografica Ambassade era uno dei soli due cinema nel territorio dell'VIII Municipio e l'unica sala presente all'interno dei quattro quartieri di Montagnola, Tor Marancia, Ardeatino e Roma 70: rappresenta, quindi, uno dei pochi spazi culturali facilmente accessibili a tutti i cittadini e le cittadine della zona. Per questa ragione, alcuni gruppi consiliari presenti nell'VIII Municipio, sono intervenuti con una mozione. Presentata dal Partito Democratico, Sinistra Civica Ecologista e Lista Civica Gualtieri, con la mozione viene richiesta l'istituzione di un tavolo "per la salvaguardia delle funzioni culturali del luogo, evitando cambiamenti di destinazione d'uso, coinvolgendo la proprietà e il Comune di Roma e provando a scongiurare di perdere la funzione di luogo fondamentale di diffusione della cultura cinematografica per il territorio."
L'Ambassade come spazio culturale
"Rischia così di diventare l’ennesimo spazio commerciale al posto di uno spazio culturale – hanno dichiarato nelle scorse settimane i Giovani Democratici, organizzazione giovanile del Pd, arrivati davanti al cinema per un presidio – Non possiamo permettere che altri servizi siano sottratti ai quartieri lontani dai centri delle città. Non possiamo permettere che logiche di consumo e profitto sottomettano e mortifichino la socialità e il benessere non materiale delle persone!"
Per questa ragione, oltre a coinvolgere associazioni e comitati di quartiere, hanno aggiunto: "Chiediamo che l'Ambassade sia vincolato a essere uno spazio culturale." Durante il presidio, infine, è stato Martino Darelli, segretario dei Gd dell'VIII Municipio, a prendere la parola: "Noi crediamo che debba continuare, non necessariamente come rinnovato multisala, a svolgere la funzione culturale di sempre: perché lo riteniamo essenziale in un quartiere che non è centrale e dove peraltro spazi culturali non proliferano di certo."