Elezioni europee 2024

Europee, Ignazio Marino a Fanpage.it: “Sulle guerre Europa assente, su Gaza non contiamo nulla”

L’ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, è candidato con Alleanza Verdi e Sinistra alle prossime Elezioni Europee nelle circoscrizioni Centro e Nord Ovest: “Cambiamentii climatici, pace e diritti dei migranti: ecco perché mi candido”.
A cura di Enrico Tata
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Ignazio Marino, candidato di Alleanza Verdi e Sinistra nelle circoscrizioni Centro e Nord Ovest alle Elezioni Europee. Perché ha scelto di candidarsi? Qual è il tema che le sta più a cuore e perché ha scelto, appunto, di ritornare in politica dopo tanti anni?

Ho vissuto nove anni da privilegiato nella mia università. Tornando al mio mestiere, mi sono occupato di chirurgia, chirurgia dei trapianti e anche di formazione di giovani studenti. Ma mi sono interrogato, soprattutto nell'ultimo anno su alcuni temi. innanzitutto i cambiamenti climatici. Noi stiamo veramente scherzando col fuoco. Questo è certamente un elemento epocale e al quale l'Europa nei prossimi cinque anni dovrà, secondo, me essere un faro per il resto del mondo. Ci sono altri temi importantissimi come quello dell'immigrazione e quello della guerra. Io sono favorevole alla pace e contrario ad alimentare la guerra con altre armi, per esempio.

Ecco, parliamo proprio di questo, della guerra in Ucraina. Lei quindi è contrario all'invio di armi?

Se tutte le potenze del mondo si parlassero, come dovrebbero, e se l'Europa avesse una voce singola e non Macron che si alza la mattina e dice ‘mandiamo le truppe', se l'Europa avesse la dignità di un interlocutore internazionale davvero importante, allora io penso che si potrebbe avviare un negoziato. Ed è per questo che penso sia fondamentale l'impegno di persone competenti e motivate in Europa.

Ancora sulle guerre, Ucraina e Gaza, secondo lei l'Europa potrebbe fare di più? La voce dell'Unione europea è troppo debole?

È assente, più che debole. Cosa contiamo noi europei in questo momento sulla striscia di Gaza? Il segretario di Stato americano e anche il capo della Cia americano ogni settimana prendono l'aereo e si recano a conversare con le parti che sono in conflitto per cercare di trovare il momento per raggiungere il cessate il fuoco e il rilascio dei prigionieri. L'Europa mi pare assente.

Lei all'inizio ha parlato anche di migranti. Ecco, anche su questo l'Europa potrebbe fare di più?

Gli accordi di Dublino dicono che l'accoglienza deve essere fatta nei territori di arrivo. È evidente che qualcuno che vuole arrivare in Europa per disperazione, per fuggire da una guerra o da persecuzioni o semplicemente per la ricerca di una felicità personale a cui tutti abbiamo diritto, è molto improbabile che sbarchi n Norvegia o in Danimarca. È molto più probabile che sbarchi in Italia, in Spagna o in Grecia. E allora come possiamo continuare ad accettare che il peso sia solo su queste tre nazioni e non sia invece distribuito su tutti e 27 gli Stati dell'Ue.

Parliamo di ambiente. L'Unione Europea dovrebbe puntare più con più convinzione sul Green Deal? Adesso si parla più di finanziamenti sulla difesa più che dell'ambiente… 

L'ambiente è la sfida principale. Speriamo di superare la crisi legata a queste due grandi, terribili e devastanti guerre. Ma la sfida principale è, se riusciamo a superare la questione delle guerre, è proprio quella ecologica. E su questo l'Europa è sempre stata un faro, una guida per il resto del mondo. Per quanto riguarda la cosiddetta decarbonizzazione, io sono convinto che potremo fare un lavoro veramente molto importante non solo per l'Europa, non solo per l'Italia, ma anche per il resto del pianeta.

Che ne pensa delle azioni dei ragazzi di Ultima Generazione?

Sono azioni non violente e certamente disturbano. Ma disturberà molto di più se non affronteremo il problema e spariremo come specie dal pianeta.

Sempre sull'ambiente, parliamo della gestione dei rifiuti. Ci sono stato un po di polemiche sulla sua posizione sul termovalorizzatore di Roma. Insomma, può chiarirci la sua posizione? Lei è il sindaco che ha chiuso la discarica di Malagrotta…

Io ho chiuso la discarica di Malagrotta perché eravamo in infrazione della direttiva europea. Da parecchi anni doveva essere chiusa, due sindaci prima di me…. Io ho chiuso Malagrotta in 90 giorni, non solo per rispettare questa direttiva, ma perché era e continua purtroppo ad essere un pericolo per la salute delle persone che vivono lì intorno. Per quanto riguarda il termovalorizzatore, chiamiamolo con il suo vero nome: inceneritore. Se dobbiamo andare verso la decarbonizzazione, è quella la strada giusta? Secondo me era quella che indicai io con i biodigestori, già finanziati nell'estate del 2015.  Oggi il sindaco, a distanza di nove anni da quella delibera approvata nell'estate del 2014,  dice che realizzeranno i biodigestori. Beh, siamo in ritardo di nove anni…

Qual è il suo più grande rimpianto da sindaco di Roma? Se tornasse indietro, qual è la cosa che non ha fatto e che invece farebbe subito?

Proprio quella di cui parlavamo prima, cioè battere i pugni come ho fatto per far avviare la Metro C e realizzare i biodigestori. Perché se li avessimo, il dibattito sull'inceneritore non avrebbe motivo di esistere.

C'è stato un incontro con i cosiddetti ‘marziani', suoi sostenitori di lunga data. Ancora tanti romani la stimano e la sostengono. Perché secondo lei?

Perché le romane e i romani sono persone intelligenti e sanno riconoscere chi tiene la schiena dritta, chi fa delle affermazioni e poi le mantiene. Io dissi che ero favorevole, per esempio, alle nozze degli omosessuali e anche se era illegale, e mi sono poi dovuto difendere fino in Cassazione, sposai 16 coppie gay, lesbiche e transgender. Ancora, avevo promesso di chiudere la discarica di Malagrotta e l'ho fatto. Avevo promesso che avrei avviato la Metro C e l'ho fatto. Le persone guardano ai fatti.

Si è candidato nel 2009 al congresso del Partito democratico contro Bersani e Franceschini. Anche allora si parlava di lotta alle correnti e ai cosiddetti signori delle tessere. Dopo tanti anni nel Pd si parla ancora di questo. Un partito irrecuperabile?

Purtroppo siamo ancora lì. Elly Schlein si candida con temi che sono sovrapponibili a quelli che io le ho esposto: no all'inceneritore, no all'invio di armi, no all'aumento percentuale sul prodotto interno lordo dell'Italia di spesa in armamenti. Diventa segretaria, e cosa accade in Europa? Vota per l'aumento della spesa militare, addirittura togliendo i fondi dai Pnnr che dovevano essere destinati alla salute, ai nostri ospedali. L'inceneritore di Roma dice che va bene… Insomma, a questo punto chi comanda? Chi ha la leadership, lei o i capi corrente?

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