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Esplosione a Torre Angela: c’è l’ipotesi che non sia stato un incidente ma un gesto doloso

Crescono i sospetti sull’inquilino dell’attico dove è avvenuta l’esplosione che martedì mattina a fatto parzialmente crollare una palazzina a Torre Angela. La ricostruzione degli eventi fornita dall’uomo che abita nell’appartamento dove è avvenuto l’incidente appare debole agli investigatori: è al vaglio l’ipotesi del gesto doloso, forse per ragioni sentimentali.
A cura di Luca Ferrero
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I primi sviluppi delle indagini fanne emergere ipotesi inquietanti sull‘esplosione di Torre Angela, che ha quasi distrutto un'intera palazzina e causato tre feriti all'alba di martedì, potrebbe non essere stata provocata da un incidente. Ad ora, non risulta nessun guasto nelle condutture del gas. Gli inquirenti, infatti, stanno seriamente valutando l'ipotesi di atto doloso. I maggiori sospetti ricadrebbero sull'affittuario dell'attico dal quale si è propagato l'incendio, il 57enne che ha subito parlato ai Vigili del Fuoco di una "sigaretta accesa". Attenzione puntata su alcune indiscrezioni legate alla vita sentimentale dell'uomo: per Il Messaggero, potrebbe essersi trattato di un tentato suicidio in seguito ad una delusione amorosa.

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La sigaretta e il "fornello acceso", ipotesi di dolo al vaglio degli inquirenti

Gli investigatori hanno in mano ancora poche informazioni, ma qualcosa non torna. Appaiono deboli le motivazioni addotte dal 57enne inquilino dell'attico dove è avvenuta l'esplosione, che ora si trova ricoverato all'ospedale Sant'Eugenio con ustioni sul settanta per cento del corpo. Dopo i primi soccorsi, ancora in stato di incoscienza, l'uomo ha subito parlato di una sigaretta. Sono proprio le sue dichiarazioni ad aver sollevato forti sospetti. Prima la frase "ho acceso una sigaretta ed è esploso tutto", poi l'affermazione più controversa: "Avevo lasciato un fornello acceso, sono sceso per buttare l’immondizia e quando sono risalito, nell’accendermi la sigaretta c’è stata quella tremenda deflagrazione". Una ricostruzione controversa, che non convince chi coordina l'inchiesta, il PM Valentina Margio e il procuratore aggiunto Giovanni Conzo. Nel breve tempo necessario per buttare i sacchi della spazzatura, l'attico non può essersi riempito di una quantità tale di gas da causare una così violenta esplosione. L'atto volontario resta una seria ipotesi.

Forse un tentato suicidio per delusioni amorose

Il quotidiano romano Il Messaggero ha parlato di "azioni messe in atto in un momento di disperazione dal padrone di casa, un cinquantasettenne single, secondo alcune indiscrezioni, in crisi per una delusione sentimentale". Gli accertamenti sono ancora in corso e ci vorranno giorni per avere risultati più consistenti: il Nucleo Investigativo dei Vigli del Fuoco, i tecnici dell'Asl e i Carabinieri sono al lavoro senza sosta per cercare una svolta nelle indagini. Gli uomini dell'Arma hanno anche ascoltato l'ex compagna dell'uomo, che avrebbe riferito di alcuni episodi di stalking. Il tentato suicidio potrebbe, così, costituire una pista. Nel caso in cui l'ipotesi prendesse consistenza, il 57enne finirebbe indagato. Ma, per ora, nessuna certezza. L'esplosione ha ferito altre due persone, i padroni di casa della porta accanto, che sono rimasti leggermente contusi.

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