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Esplosione a Monteverde, nessun innesco: ipotesi lenta fuga di gas, resta grave Grant Paterson

Indagini in corso sull’esplosione di via Vitellia. Al momento gli investigatori non hanno trovato alcun innesco. Intanto, è tuttora ricoverato all’ospedale Sant’Eugenio con ustioni sul 75 per cento del corpo e con traumi da schiacciamento causati dai detriti sotto cui è rimasto sepolto.
A cura di Enrico Tata
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Continuano le indagini sull'esplosione della palazzina in via Vitellia a Monteverde, Roma. E nel frattempo restano gravi le condizioni di Grant Paterson, il turista scozzese estratto vivo dalle macerie. L'uomo è tuttora ricoverato all'ospedale Sant'Eugenio con ustioni sul 75 per cento del corpo e con traumi da schiacciamento causati dai detriti sotto cui è rimasto sepolto.

Le indagini sull'esplosione in via Vitellia

Il crollo è avvenuto a seguito di un'esplosione le cui cause restano per il momento ancora incerte. La procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine per lesioni e disastro colposo contro ignoti, ma al momento l'unica cosa certa è proprio la deflagrazione che ha causato il crollo. Cosa l'abbia provocata resta un mistero, anche se l'ipotesi più probabile è quella di una lenta fuga di gas. Gli investigatori non hanno trovato finora né bombole di gas né inneschi che facciano pensare a un atto doloso. E per questo l'ipotesi che resta in campo è quella di una lentissima fuga di gas da qualche tubatura della palazzina. Peraltro non è neanche certo il punto in cui è avvenuta l'esplosione: il b&b dove alloggiava Paterson o altri appartamenti?

Stando a quanto ricostruito, la palazzina era costruita su tre piani. Il bed&breakfast dove alloggiava il turista scozzese, appartamento dove ha alloggiato anche Roberto Saviano, si trovava al primo piano. Al secondo piano c'erano alcuni appartamenti e al piano terra c'erano locali adibiti a magazzini e galleria d'arte.

Le condizioni di Grant Paterson

Oggi Grant Paterson avrebbe dovuto lasciare la Capitale e invece è tuttora ricoverato in gravi condizioni all'ospedale Sant'Eugenio. Le sue condizioni destano preoccupazioni sia per le ustioni sul 75 per cento del corpo e per le possibili infezioni, ma anche per i traumi da schiacciamento dovuti ai detriti da cui è stato sommerso. Al momento l'uomo è intubato e respira con ventilazione meccanica assistita. Ieri è stato sottoposto alle prime delicate operazioni chirurgiche per la rimozione dei detriti dal corpo. Le sue condizioni vengono definite gravi dai medici, che adesso non escludono il pericolo di vita.

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