Spari in strada al Pigneto: un uomo e una donna uccisi con 10 colpi di pistola

Sembra una vera e propria esecuzione in strada quella avvenuta nel quartiere romano del Pigneto. Sono poco passate le 23.00 di ieri, lunedì 14 aprile, quando un uomo e una donna vengono raggiunti da una pioggia di proiettili su via Prenestina all'altezza del civico 62, proprio sotto la sopraelevata della Tangenziale.
Le vittime sono una coppia di nazionalità cinese, viaggiavano a bordo di bici elettriche: si chiamavano Zhang Dayong e Gong Xiaoqing, all'arrivo dei soccorsi per loro non c'era più nulla da fare, sono morti sul colpo. L'uomo, 53 anni, era il titolare di un'attività commerciale della zona dove era impiegata anche la compagna, di circa dieci anni più giovane. I due stavano rientrando in casa, in un'abitazione poco più avanti del punto dove sono stasti freddati. Secondo quanto ricostruito gli assassini si sono avvicinati e hanno sparato a bruciapelo mirando alla testa.
È caccia ai killer in fuga su uno scooter
Ora è caccia agli assassini. I killer si sono invece allontanati in tutta fretta a piedi, e non a bordo di uno scooter di grossa cilindrata, come ipotizzato in un primo momento. Sul duplice omicidio indagano i carabinieri del Comando provinciale di Roma e del Nucleo investigativo. In queste ore sta venendo scandagliata la vita delle vittime in cerca di un movente, sequestrate le immagini di video sorveglianza della zona. Secondo quanto emerso, l'omicidio sarebbe avvenuto per una faida all'interno della mafia cinese. Il nome di Zhang Dayong, infatti, compare nei fascicoli di una grossa inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia che indaga su una guerra interna alla criminalità cinese attiva soprattutto nella zona di Prato, in Toscana.
L'ombra della criminalità organizzata sul duplice omicidio
La dinamica del duplice omicidio sembra quella di un regolamento di conti, di una vera e propria esecuzione. In tutto i killer hanno esploso più di dieci colpi di pistola, alcune dei quali alla testa dell'uomo quando era già in terra. Il quartiere, noto alle cronache più per la movida che per gli omicidi, è ora sotto choc.